10 serie animate da (ri)scoprire – Samurai Jack


Samurai Jack – Giappone, era Sengoku. Il demone Aku, un essere quasi onnipotente, sta lentamente conquistando l’intero pianeta. Un Samurai, figlio dell’Imperatore, armato di una spada incantata, lo affronta e lo ferisce profondamente. Ma, poco prima di morire, Aku trasporta il Samurai in un lontanissimo futuro. In questo mondo il demone ha ormai consolidato il suo potere. Il Samurai, preso il soprannome di Jack, cerca di tornare indietro nel tempo per fermare Aku.

Andata in onda  su Cartton Network dal 2002 al 2015 (anche se fra la messa in onda della quarta e della quinta stagione passarono 11 anni) Samurai Jack si caratterizza per il suo stile unico. Esso è molto dettagliato, scevro di linee di contorno, basato sul principio del masking. Ambienti e personaggi sono molto colorati e hanno un aspetto semplice e a volte caricaturale, tipico dei cartoni di Cartoon Network degli anni ’90 e primi 2000.

 

La trama è spesso interrotta per creare tensione prima dei combattimenti oppure situazioni umoristiche e le scene di combattimento principali sono sempre lunghe e dalle coreografie complesse. Anche le conversazioni tra i personaggi di solito sono piuttosto elaborate, ma non è insolito vedere episodi quasi completamente privi di dialogo. Da diversi punti di vista, si può dire che sia un cartone animato quasi progressivo nel campo delle animazioni e nei concetti.

Non mancano riferimenti alla cultura pop. Diversi episodi hanno, in originale, il titolo di una canzone famosa. Altri due episodi sono una parodia/citazione rispettivamente di “Guerre Stellari Una nuova Speranza” e “Il padrino”. Inoltre fra i doppiatori originali sono presenti: Mark Hamill, Clancy Brown (il Kurgan di Highlander) e Tim Roth (The Rocky horror pictures show).

 

Il problema vero, se di problema vogliamo parlare, è quello della continuità fra gli episodi. Infatti, a parte le prime tre puntate che spiegano l’origine di Jack e il suo esilio nel futuro, e un paio di episodi divisi in due parti (“La nascita del male” e “Lo Scozzese salva Jack“), ogni episodio è chiaramente auto conclusivo. E spesso mostrano i ripetuti, inconcludenti tentativi di Jack alla ricerca di un portale che lo riconduca al suo tempo.

Anche lo stile e la tematica di ogni puntata varia; si punta a volte su combattimenti incessanti, a volte sulla comicità di una situazione assurda, altre sull’interiorità di Jack. L’ambiente è molto vario e spazia da città futuristiche ad ambienti selvaggi o incantati e altri completamente astrusi, come le interiora di un drago o un mondo sotterraneo simile a quello di Alice nel paese della meraviglie.

Fa eccezione la quinta ed ultima stagione che conclude, in maniera definitiva, tutta la storia e le sotto trame aperte.

Leggi le altre “10 serie animate da (ri)scoprire”

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