<strong>11 Settembre 2001 non è più solo una data, è il momento in cui cambiò per sempre la storia dell’umanità, il giorno in cui avvenne l’attentato al World Trade Center da parte di due aerei di linea dirottati contro le Torri Gemelle.
“Una torre del World Trade Center bruciava come un gigantesco fiammifero”
“Se lo chiedi, ognuno di noi si ricorda perfettamente dov’era e cosa stava facendo in quel momento. Sono queste le cose che cambiano la storia.” (Anonimo)
“Ero a casa, la mia casa è nel centro di Manhattan, e verso le 9 ho avuto la sensazione d’un pericolo che forse non mi avrebbe toccato ma che certo mi riguardava. Sai, la sensazione che si prova alla guerra, anzi in combattimento, quando con ogni poro della pelle senti la pallottola o il razzo che arriva, e tendi le orecchie e gridi a chi ti sta accanto: «Down! Get down! Giù! Buttati giù». L’ho respinta. Non ero mica in Vietnam, mi son detta. Non ero mica in una delle tante e fottutissime guerre che sin dalla Seconda Guerra Mondiale hanno seviziato la mia vita. Ero a New York, perbacco, in un meraviglioso mattino di settembre. L’11 settembre 2001. Ma la sensazione ha continuato a possedermi, inspiegabile, e allora ho fatto ciò che al mattino non faccio mai. Ho acceso la TV. L’audio non funzionava. Lo schermo, sì. E su ogni canale, qui di canali ve ne sono quasi cento, vedevi una torre del World Trade Center che bruciava come un gigantesco fiammifero.”(Oriana Fallaci)
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Le nuove generazioni non hanno vissuto appieno quel momento, non hanno subito lo sconforto delle immagini in diretta; per questo motivo occorre sempre ricordare quanto accadde quel giorno.
“Qui l’11 settembre c’erano due torri: un simbolo dell’America. Adesso è solo un cantiere e un cimitero. Si sono concluse qui le storie umane di 3000 persone. Nelle loro tasche i passaporti di sessanta nazioni. Tra i morti anche 479 vigili del fuoco, poliziotti, soccorritori.”(Enzo Biagi).
(Foto pubbliche su Facebook)