28 anni fa la strage di Via D’Amelio


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28 anni fa la strage di Via D'Amelio
28 anni fa la strage di Via D’Amelio

La strage di via D’Amelio fu un attentato di stampo terroristico – mafioso avvenuto in Italia il 19 luglio 1992, una domenica, all’altezza del civico 21 di via Mariano D’Amelio a Palermo.

Persero la vita il magistrato italiano Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

L’unico sopravvissuto fu l’agente Antonino Vullo, risvegliatosi in ospedale dopo l’esplosione, in gravi condizioni.

Il 19 luglio 1992, alle ore 16:58, una Fiat 126 rubata contenente circa 90 chilogrammi di esplosivo del tipo Semtex-H (miscela di PETNtritolo e T4)telecomandati a distanza, esplose in via Mariano D’Amelio, 21 a Palermo, sotto il palazzo dove all’epoca abitavano Maria Pia Lepanto e Rita Borsellino (rispettivamente madre e sorella del magistrato), presso le quali il giudice quella domenica si era recato in visita.

L’agente sopravvissuto Antonino Vullo descrisse così l’esplosione:

Il giudice e i miei colleghi erano già scesi dalle auto, io ero rimasto alla guida, stavo facendo manovra, stavo parcheggiando l’auto che era alla testa del corteo.

Non ho sentito alcun rumore, niente di sospetto, assolutamente nulla.

Improvvisamente è stato l’inferno.

Ho visto una grossa fiammata, ho sentito sobbalzare la blindata.

L’onda d’urto mi ha sbalzato dal sedile.

Non so come ho fatto a scendere dalla macchina.

Attorno a me c’erano brandelli di carne umana sparsi dappertutto…».

Lo scenario descritto da personale della locale Squadra Mobile giunto sul posto parlò di «decine di auto distrutte dalle fiamme, altre che continuano a bruciare, proiettili che a causa del calore esplodono da soli, gente che urla chiedendo aiuto, nonché alcuni corpi orrendamente dilaniati».

L’esplosione causò collateralmente danni gravissimi agli edifici ed esercizi commerciali della via, danni che ricaddero sugli abitanti.

Sul luogo della strage, pochi minuti dopo il fatto, giunse immediatamente il deputato ed ex-giudice Giuseppe Ayala che abitava nelle vicinanze.

Gli agenti di scorta ebbero a dichiarare che la via D’Amelio era considerata una strada pericolosa in quanto molto stretta, tanto che, come rivelato in una intervista rilasciata alla Rai da Antonino Caponnetto, era stato chiesto alle autorità di Palermo di vietare il parcheggio di veicoli davanti alla casa, richiesta rimasta però senza seguito.

DA WIKIPEDIA

Tipo Autobomba
Data 19 luglio 1992
16:58
Luogo via Mariano D’AmelioPalermo
Stato Italia Italia
Coordinate 38°08′35.16″N 13°21′16.92″ECoordinate38°08′35.16″N 13°21′16.92″E (Mappa)
Obiettivo Il giudice Paolo Borsellino
Responsabili Salvatore RiinaGiuseppe Graviano, Francesco Tagliavia, Lorenzo Tinnirello, Gaspare Spatuzza, Cristofaro Cannella, Stefano e Domenico Ganci, Giovan Battista Ferrante, Salvatore Biondino, Salvatore Biondo, Salvatore Vitale
Motivazione Rappresaglia contro la lotta alla mafia.
Conseguenze
Morti 6
Feriti 24

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