E’ morta a Roma l’attrice Piera Degli Esposti. Aveva da poco festeggiato i suoi 83 anni. La regina della scena italiana tra teatro, cinema, tv e letteratura era da tempo ricoverata a causa di problemi polmonari.
Addio a Piera Degli Esposti
Una delle più bravi attrici italiane. La ricordiamo in “Sotto il segno dello scorpione”, nella “Medea” di Pasolini, ne “La sconosciuta”, ne “L’ora di religione” che le valse il primo di tre David di Donatello, in “Sogni d’oro“, ne”Il divo” e in tantissime altre produzioni cinematografiche. Indimenticabile anche a teatro e in TV.
Dal sodalizio artistico con Dacia Maraini nascono “Storia di Piera”, “Piera e gli assassini” e “L’estate di Piera”.
“Storia di Piera” – In questo libro si racconta di “uno strano caso di famiglia sconquassata e infelice ma che nello stesso tempo contiene in sé le ragioni arcaiche dell’unione e dell’amore…”. Si racconta anche di un rapporto inusuale fra una madre e una figlia, rapporto carico di sensualità e di complicità, che si evolve e dura negli anni. Si racconta di un’infanzia sonnolenta: una bambina che ha covato i suoi sogni dentro una sartoria, gli abusi degli amici del babbo, e infine la scoperta del teatro come la “casa dei desideri”. Si racconta la storia di una vita.
Piera Degli Esposti, “Aeroplanistico” il suo modo non di occupare, ma di inventare lo spazio nel quale si muove, dandogli nuova forma e nuova vita
Vittorio Sgarbi che nel 2018 le consegnò il Premio Cavallini ha voluto renderle omaggio riportando la motivazione del premio che riassume alla perfezione ciò che ha rappresentato la Degli Esposti:
«Il Premio Cavallini 2018 è stato assegnato a Piera Degli Esposti per la bellezza. La bellezza con la quale, da sempre, canta l’amore, sulla scena della vita e sulla vita della scena. Con lo sguardo, il sorriso, il gesto, il passo. E il corpo, naturalmente. Non sbaglia chi ha definito ‘aeroplanistico’ il suo modo non di occupare, ma di inventare lo spazio nel quale si muove, dandogli nuova forma e nuova vita. E la voce, naturalmente. Quella voce che cambia come la luce. Trasparente come vetro, profonda come la notte, porosa come canapa, e “soffiata” come acqua di mare che si ritira da una battigia di sabbia e sassi. Perché, quando Piera – innamorata dell’amore – canta l’amore per l’amore e per gli amori – incanta. E lascia, in noi che la guardiamo e l’ascoltiamo, la certezza che ciò che spesso cerchiamo invano e del quale, talvolta, dubitiamo, esiste. Esiste davvero»