Addio a Stephen Hawking, lo scienziato della “teoria del tutto”


E’ morto nella sua casa di Cambridge, all’età di 76 anni, Stephen Hawking, il celebre scienziato ed astrofisico famoso in tutto il mondo per le sue rivoluzionarie teorie sui buchi neri e sull’origine dell’universo.
Affetto da SLA dall’età di 21 anni, lo scienziato aveva riversato tutte le sue energie nello studio, gettando le basi per una serie di studi piuttosto pionieristici sull’origine del cosmo.

La sua carriera

Divenuto uno studioso di fama internazionale, negli anni 70 ottenne la cattedra di Matematica all’Università di Cambridge, incarico ricoperto in precedenza da Newton.
Direttore di Ricerca del Dipartimento di Matematica Applicata e Fisica Teorica all’Università di Cambridge, Hawking era anche il fondatore di un Centro di Cosmologia teorica.
Molti i suoi libri di divulgazione scientifica e numerosi i suoi interventi in dibattiti scientifici.
La sua biografia approda sul grande schermo nel 2014 con il film “La teoria del tutto (The Theory of Everything), diretto da James Marsh ed interpretato da Eddie Redmayne.  Quest’ultimo, rivestendo i panni del giovane Hawking, si aggiudica il Premio Oscar come miglior attore.

Il suo più grande spettacolo CON il Big Bang

Nel 2012, Hawking apre la cerimonia inaugurale delle Paralimpiadi di Londra all’Olympic Stadium seduto su una grossa torre di metallo circondato dagli effetti scenici della simulazione del Big Bang.
Queste le sue parole di esortazione rivolte agli atleti e ai telespettatori:
“Anche se scopriamo la teoria di ogni cosa, è solo una serie di regole ed equazioni.
Cos’è che soffia il fuoco nelle equazioni e crea l’universo che le formula?
Guardate le stelle nel cielo e non solo la terra ai vostri piedi.
Provate a trarre un senso da ciò che vedete e domandatevi cosa fa esistere l’universo.
Siate curiosi.
I Giochi Paralimpici possono trasformare la nostra percezione del mondo, farci capire che siamo tutti differenti l’uno dall’altro, che non esiste un essere umano standard, ma siamo tutti parte della stessa umanità.
Ci distingue la capacità di creare e la creatività può avere molte forme, dalle cose pratiche a quelle teoriche. Per quanto la vita possa sembrare difficile, c’è sempre qualcosa che potete fare e qualcosa in cui potete eccellere.
Perciò, qui, stasera, celebriamo l’eccellenza, l’amicizia e il rispetto.
Buona fortuna a tutti voi”.

Ora Hawking è in cielo, “nel suo cielo”, dove sicuramente continuerà ad osservare, a studiare e ad eccellere.

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