Oggi per le Interviste di Magazine Pragma, abbiamo avuto il piacere di intervistare il Presidente del gruppo Elton John Italia, il Sig Andrea Grasso che ci racconta gli scenari di questo social club e la sua passione infinita per Sir Elton:
Visita il gruppo: https://www.facebook.com/groups/eltonjohnitalia/
Come nasce l’idea di creare un social club su Sir Elton?
In realtà da tanti anni faccio parte della comunità dei fan italiani di Elton su internet…prima partecipavo come semplice utente, poi ho iniziato ad aiutare nella gestione di un forum, poi sono passato ad esserne uno dei responsabili, poi ne sono diventato il responsabile principale…finchè non ho deciso di chiuderlo perchè nel frattempo ho realizzato che il forum come impostazione non andava più di moda perchè nel frattempo avevano preso piede i social network. Quindi dopo una doverosa pausa di riflessione e osservazione, mi sono lanciato, totalmente da solo, nella creazione di un fanclub italiano, ovviamente non autorizzato, che svolgeva le sue attività solo ed esclusivamente in un gruppo Facebook. Ho iniziato nel dicembre 2012 invitando una cinquantina di persone che conoscevo già dalle esperienze precedenti…e il resto sono venuti a poco a poco col tempo. Adesso dopo sei anni e mezzo siamo in 1300 e aumentiamo di giorno in giorno (il film ha dato un grosso contributo in questo senso). Di recente ho anche sperimentato l’idea di associare al gruppo un vero e proprio sito, dove consultare più facilmente le informazioni che purtroppo su Facebook “sfuggono” velocemente, e c’è già una bozza che appena possibile completerò.
Tante persone da nord a sud ogni giorno, postano foto, video e canzoni. Tutto in totale sintonia. Che si prova e se si sente una pagina bella dei social?
Sì, e non solo da nord a sud, c’è anche qualche italiano che vive all’estero, e ci sono dei fan esteri che magari non parlano una parola d’italiano e che si arrangiano col traduttore di Facebook o che comunque hanno piacere a consultare i nostri link e ogni tanto vogliono dare il loro contributo!
A me sembra un bel fanclub, ovviamente non devo essere io a dirlo…ogni tanto c’è qualche discussione, anche accesa, c’è chi adora un determinato brano o album, c’è chi lo odia, e allora ci si scontra; l’importante è non degenerare e mantenere sempre toni civili, e in questo senso io controllo sempre la situazione e in quei rari casi dove si esagera intervengo.
Ci tengo sempre a dare il più velocemente possibile tutte le notizie che riguardano Elton, anche quelle meno importanti e che non riguardano la sua musica ma la sua vita privata o altre sue attività (come per esempio quella con la sua associazione per i malati di AIDS), quindi posso affermare tranquillamente che il gruppo è un punto di riferimento fondamentale per sapere le ultime novità su Elton.
Cosa significa per lei la figura di Elton John?
Elton John è uno dei miei miti musicali (non l’unico perchè ne ho altri), e uno dei cantautori più importanti del XX secolo (ma anche del XXI, direi). Purtroppo non sempre viene riconosciuto tale perchè chi lo conosce superficialmente dalla radio lo identifica come quello delle ballate d’amore sdolcinate, ma non è affatto così. In oltre 30 album di studio si è cimentato in tantissimi generi e sottogeneri, a volte anche inseguendo le mode del momento, a volte all’opposto facendo cose totalmente anacronistiche. Probabilmente non possiamo considerarlo un “innovatore” come Bowie, non ha inventato nulla di nuovo, ma soprattutto nel periodo dal 1970 al 1976, quello della sua massima popolarità, ha creato degli album visti ancora oggi come capolavori della scena pop-rock inglese e ha in qualche modo “sdoganato” la figura del pianista.
Ha una canzone preferita?
Ne ho tante, come potete immaginare! Ma in genere a chi mi obbliga a sceglierne una sola, rispondo con un brano del 1973 da “Goodbye Yellow Brick Road”, il suo album simbolo; il brano si chiama “Funeral For a Friend/Love Lies Bleeding”, ed è una suite in due parti in stile progressivo come andava di moda in quegli anni; dura ben undici minuti, e la prima metà è totalmente strumentale: inizia con una sorta di marcia funebre suonata da un synth, poi arriva il piano di Elton che suona varie melodie, poi si aggiunge la chitarra elettrica con degli assoli, il tutto con cambi di tempo; la seconda metà invece è una canzone rock, melodica ma abbastanza tirata. La combinazione di queste due parti secondo me esprime benissimo la genialità di Elton di quegli anni, e purtroppo non essendo stato una hit è un brano poco conosciuto dal grande pubblico, anche se Elton a tutt’oggi lo propone spesso in concerto.
Non vi parlo degli altri miei preferiti altrimenti facciamo notte…
Quanti concerti ha visto di Sir Elton Live oppure dalla TV?
Con quello di Lucca che vedrò tra poco dovremmo essere a 17 concerti…so che non sono tantissimi, purtroppo io sto nel profondo Sud mentre in genere i concerti di Elton in Italia si fanno al Nord, quindi ogni volta per me vedere un concerto di Elton significa non solo comprare il biglietto (in genere abbastanza caro anche perchè io voglio stare sempre nelle prime file) ma anche viaggio e pernottamento…e poi come ho detto seguo anche altri artisti quindi devo cercare di destreggiarmi tra tutti i concerti che mi interessano. In ogni caso dal 1998 a oggi ho visto Elton quasi ogni volta che ha fatto un tour italiano.
Per quanto riguarda concerti registrati da guardare in TV…ho centinaia e centinaia di DVD, di quelli che si scambiano fra collezionisti, quindi ho potuto vedere concerti da ogni tour che Elton ha fatto nella sua carriera.
Ha visto il film? Se si, un suo giudizio?
Sì, ho visto il film, per ora una volta sola. Non so ancora se andrò a rivederlo al cinema una seconda volta o se aspetterò l’uscita del bluray. Mi è piaciuto in linea di massima, Taron Egerton è bravo e seppure ha una voce diversa da quella di Elton, ha saputo interpretare bene i suoi classici, che sono stati anche ben riarrangiati. Mi piacciono in particolar modo le scene musical del film. Purtroppo per esigenze di copione ci sono varie storpiature dei fatti, tante cose della vera vita di Elton (o perlomeno di quello che noi fan abbiamo appreso dai libri e dai documentari) sono state cambiate, e quindi lo “storico” dentro di me a ognuna di queste forzature protestava…probabilmente la seconda volta, prendendo atto di quanto c’è di “diverso”, me lo godrò di più. In ogni caso il mio giudizio sull’operazione resta assolutamente positivo, perchè sto potendo vedere coi miei occhi tanti nuovi fan “nati” dal film, e questo non può che essere un bene, soprattutto in Italia dove Elton spesso viene snobbato dalla critica e in parte anche dal pubblico (che magari va ai suoi concerti per sentire i grandi successi ma poi non conosce il resto della sua discografia).
Sul Futuro del Gruppo?
Beh, Elton è un obiettivo irraggiungibile, anche perchè come fanclub non ufficiale non si può fare molto per avvicinarlo. Però i suoi musicisti e collaboratori sono in genere ben disposto a chiacchierare coi fan: in passato abbiamo instaurato un vero e proprio rapporto d’amicizia con Paul Buckmaster, il famoso arrangiatore recentemente scomparso che ha lavorato nei primi album di Elton, che spesso e volentieri rispondeva alle nostre curiosità e lo faceva pure in italiano (avendo studiato al Conservatorio di Napoli per qualche anno)!
Un altro musicista di Elton con cui abbiamo interagito è stato Caleb Quaye, chitarrista degli esordi e figura fondamentale tramite cui Elton è riuscito a farsi notare quando ancora scriveva canzoni per altri: Caleb ha accettato di fare una videoconferenza con noi del gruppo rispondendo alle nostre domande “da fan”, e in cambio lo abbiamo aiutato a finanziare il suo documentario di prossima uscita che parla proprio dei suoi anni con Elton.
Se riesco, in futuro vorrei organizzare altre chat con altri musicisti o produttori che hanno lavorato con Elton…non è una cosa così scontata e immediata, però non c’è due senza tre!
Poi aggiunge:
E, come dicevo prima, un altro mio progetto futuro è di completare il sito associato al gruppo, in modo da avere un punto di riferimento con tante informazioni sulla discografia e soprattutto con le traduzioni di tutti i testi in italiano.