“Anna Cappelli”, opera di Annibale Ruccello interpretata e diretta da Benedetta Buccellato al Teatro Karol.In anteprima vi sveliamo che la rappresentazione sarà impreziosita dal contributo del professore Pierluigi Fiorenza, della Dott.ssa Igina Di Napoli, direttore artistico di Casa del Contemporaneo, nonché della studiosa esperta ruccelliana Dott.ssa Monica Citarella
Sabato 9 marzo alle 20:30, il Teatro Karol di Castellammare di Stabia ospiterà Anna Cappelli, opera di Annibale Ruccello interpretata e diretta da Benedetta Buccellato.
L’attesissimo evento fa parte della serie “Passioni, Differenze e Altre Visioni”, una proposta di Casa del Contemporaneo – serie che, dopo il grande successo di Che ci faccio qui in scena di e con Domenico Iannacone, continua a offrire interessanti appuntamenti.
Annibale Ruccello, pilastro del teatro italiano
“Più vivo che mai, a dispetto della tragica scomparsa avvenuta quasi quarant’anni fa.Annibale Ruccello, oggi, è considerato un pilastro del teatro italiano e pertanto continua a essere un autentico punto di riferimento per le nuove generazioni di attori e autori.
Il suo teatro ha spazzato via il perbenismo borghese e ha evidenziato le difficoltà del vivere. Il suo ultimo lavoro è “Anna Cappelli” monologo scritto per Benedetta Buccellato in cui gli elementi predominanti sono eros e tanatos.Follia e normalità con l’insano affermarsi dell’amore antropofago’ – così il professore Pierluigi Fiorenza che introdurrà lo spettacolo discutendone con Igina Di Napoli, direttore artistico di Casa del Contemporaneo e con Monica Citarella, studiosa esperta ruccelliana.
Il dibattito proseguità a conclusione dello spettacolo per un confronto con il pubblico presente in sala.
Anna Cappelli, l’ultimo lavoro di Annibale Ruccello
Anna Cappelli è il risultato della collaborazione tra Benedetta Buccellato e Annibale Ruccello, nata durante gli anni del liceo e dell’università, prima a Salerno e poi a Roma.I due, uniti da una profonda amicizia e da un percorso artistico comune, hanno creato insieme questo testo durante una maratona artistica intitolata “Attori in cerca d’autore”.
Il testo esplora tematiche profonde attraverso il monologo di una donna, Anna Cappelli, che rivive le tappe cruciali della sua vita in una grande casa, simbolo della sua ascesa e delle sue battaglie personali.La storia si svolge negli anni ’80: Anna, originaria di Latina, impiegata comunale, si trova in un’abitazione ammobiliata, costretta a vivere lontano dalla propria casa a causa di complesse dinamiche familiari.
La sua vita prende una svolta quando incontra Tonino Scarpa, anch’egli impiegato, con cui inizia una relazione intensa ma complessa.Tonino non sposa Anna.
La donna fa molta fatica ad accettare il suo ruolo di convivente, seppur ciò significhi prendere possesso della grande casa di Tonino.Quella casa ora è sua e e pure Tonino è suo.
Accade però che Tonino, con fredda indifferenza, annunci ad Anna che per questioni di lavoro dovrà partire per la Sicilia e che la loro relazione è oramai giunta al termine.Anna capisce perfettamente che senza di lui dovrà anche abbandonare la casa che tanto ama.
Determinata a non perdere né Tonino, né l’abitazione, Anna concepisce un piano risoluto per mantenerli entrambi nella sua vita.Per sempre.
Annabile Ruccello: “Simbolico portarlo in scena proprio nella sua città natale”
“Qualche tempo fa ci siamo rincontrate con Benedetta e abbiamo deciso di riportare in scena Anna Cappelli: d’altronde lei è l’attrice per la quale Ruccello scrisse il testo e per noi, che consideriamo Annibale una parte fondante della nostra famiglia teatrale, è naturale tornare ad occuparci periodicamente di lui.
Ci sembrava simbolico portarlo in scena proprio nella sua città natale, anche perché a Castellammare Casa del Contemporaneo ha uno dei suoi spazi” – commenta Igina Di Napoli, direttore artistico di Casa del Contemporaneo e aggiunge: “Questo è il primo passo che rinnova il nostro amore per Annibale e il suo lavoro e vorremmo interrogarci proprio su che “cos’è l’amore”.Un tema, che poi è anche il filo rosso – rosso come il sangue, potremmo dire – di Anna Cappelli.
Tratta di una questione che oggi più che mai ha una certa rilevanza sociale: la violenza qui è declinata nell’universo femminile come attaccamento non solo all’uomo amato, ma alla casa, e a certi desideri di realizzazione tipici di un certo pensiero femminile.Pensiamo che forse questi desideri ci riguardano da vicino ancora oggi e che sono gli stessi che tengono avvinte ai loro amanti/aguzzini le persone vittime di amori violenti.”
Un unicum nella drammaturgia di Ruccello
“Anna Cappelli rappresenta in un certo senso un unicum nella drammaturgia di Ruccello. È l’ultimo testo dell’autore ed è scritto completamente in italiano.
Nella controluce della vicenda, narrata in forma di monologo, di un amore tragico e di una follia improvvisa, proprio quella lingua monocorde, innaturale e algida è lo specchio della trasformazione culturale che nel secondo Novecento ha prodotto una società consumista e neoliberista, riducendo l’uomo ai suoi soli bisogni materiali e privandolo delle sue radici antropologiche e dell’espressività del dialetto, la lingua della gioiosità dell’eros e del corpo.Nella sua sete di possesso (della sua camera, della casa, dell’amante) Anna è, in fondo, il riflesso di questo processo che riscrive la mutazione antropologica osservata da Pasolini negli Scritti Corsari e nelle Lettere Luterane e che, in un certo senso, costituisce il fil rouge di tutto il teatro di Annibale Ruccello – sono le parole della Dott.ssa Monica Citarella, studiosa esperta ruccelliana che sabato sera sarà in sala al Teatro Karol per un aperto dibattito con il pubblico.
Ispirato a un fatto di cronaca
Il dramma, lo ricordiamo, si ispira a un caso reale di cronaca reinterpretato con una protagonista femminile.
Nonostante la scomparsa di Annibale in un tragico incidente poco prima del debutto, la rappresentazione andò in scena, segnando un momento di profonda emozione e conflitto interiore per l’attrice.Anni dopo, il ritorno di “Anna Cappelli” rappresenta per la Buccellato un legame con il passato e la città di Annibale.
Info:
Raccomandata la prenotazione.
Contattare il numero 081.18247921 (anche via WhatsApp) o inviare una mail a teatrotk@casadelcontemporaneo.it.Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito www.teatrokarol.it o consultare i profili social su Facebook e Instagram.