Arrivederci ora legale. Ma in futuro potrebbe restare per sempre


Ora legale: Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre abbiamo salutato l’ora legale, spostando indietro di un’ora le lancette dell’orologio (i nostri smartphone hanno provveduto da soli) e siamo tornati all’ora solare: fino a marzo, dunque, ci saranno giornate più corte e più buie. Si tratta di un “rito” che si ripete due volte l’anno (marzo e ottobre appunto).

Negli ultimi mesi una domanda ricorrente ha attirato la nostra curiosità:”Sarà l’ultima volta?“. La risposta secca è no, ma occorre fare un po’ di chiarezza sull’argomento, perché, in ogni caso, l’ultimo spostamento arriverà fra poco tempo. Andiamo con ordine.

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L’ora legale: che cos’è?

L’ora legale, ideata già nel ‘700 da Benjamin Franklin, cominciò ad essere utilizzata solo durante il secolo scorso, prima in Inghilterra e poi in altri Paesi. In Italia essa fu adottata a partire dall’anno 1966. A partire dal 1996 la sua disciplina è diventata comunitaria, allo scopo di garantire regole uniformi a livello europeo e il buon funzionamento del mercato interno. Il nostro Paese, inoltre, con la legge n. 96/2010 ha recepito la direttiva 2000/84 CE del Parlamento Europeo, fissando l’inizio dell’ora legale alle 2,00 del mattino dell’ultima domenica di marzo e il ritorno all’ora solare alle 3,00 del mattino dell’ultima domenica di ottobre; orari adottati, comunque, sia pure in via ufficiosa, già dal 1996.

L’ora legale: i vantaggi

Quali sono i vantaggi dell’ora legale? Come è di tutta evidenza, anzitutto la possibilità di avere più ore di luce di sera, in modo da poter allungare la giornata favorendo le attività umane; inoltre, accendendo più tardi le luci di sera si ha un consistente risparmio sui consumi di energia elettrica. Nei mesi estivi con l’ora legale il periodo di luce dura dalle 5,30 alle 21: un’ora di luce in più al termine della giornata.

La “rivolta” dei Paesi del Nord Europa

Ma le cose non sono così semplici come pensiamo:l’Europa è grande e lo è anche l’Unione Europea che, come è noto, comprende oggi ben 28 Paesi membri. Bisogna quindi tenere conto della posizione geografica di alcuni di essi, in particolare quelli nordici come Danimarca, Finlandia, Svezia, Estonia, Lettonia e Lituania. Qui le esigenze sono diverse rispetto ai Paesi dell’Europa centro-meridionale perché le giornate durante l’estate sono lunghissime, dato che il Sole sorge prima delle 4 del mattino e tramonta dopo le 23. Non a caso il fenomeno astronomico chiamato “Sole di mezzanotte” è tipico delle regioni polari. Di conseguenza, in questi Paesi un’ora in più o in meno cambia ben poco per avere più luce o per il risparmio energetico. Da qui l’idea di premere sulla UE per chiedere l’abolizione dell’ora legale adducendo anche taluni danni alla salute che essa provocherebbe, peraltro non provati scientificamente.

Ora legale: la consultazione on-line del 2018

E allora la Commissione Europea, invitata dal Parlamento, ha organizzato nel corso del 2018 una consultazione pubblica on line a cui hanno partecipato circa 4,6 milioni di persone, che si sono espresse a larga maggioranza a favore dell’abolizione dell’ora legale. “Piccolo” dettaglio: hanno votato principalmente cittadini del Nord Europa… 

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L'”abolizione” dell’ora legale dal 2021

La Commissione ha quindi elaborato una proposta di direttiva approvata, a larga maggioranza, dal Parlamento Europeo, il 26 marzo di quest’anno, con una Risoluzione che “sopprime i cambi stagionali e abroga la vecchia direttiva 2000/84CE”. Si prevede, in ogni caso, che l’abolizione dell’ora legale avvenga “secondo modalità coordinate e armonizzate in modo da salvaguardare il corretto funzionamento del mercato interno ed evitare perturbazioni significative causate da divergenze tra gli Stati membri in questo settore“.

La scelta è lasciata al singolo Stato

Sulla base di questa premessa l’Unione europea ha in pratica lasciato ad ogni Stato membro, la scelta definitiva del tipo di ora da adottare: decisione che dovrà essere presa e comunicata dai vari Stati alla Commissione nel 2020 e diventare operativa dal 2021.

In sostanza, se uno Stato sceglierà di mantenere l’ora legale, nel marzo del 2021 farà l’ultimo spostamento di lancette in avanti e quell’orario diventerà definitivo. Analogamente, se uno Stato opterà per l’ora solare sposterà per l’ultima volta indietro le lancette nell’ottobre del 2021 e anche quell’orario diventerà definitivo.

Quindi, in realtà non si tratta dell’abolizione dell’ora legale ma dell’obbligo di spostare le lancette o, ancora meglio, di cambiare l’orario.

In base alle esigenze che distinguono i diversi Stati europei è presumibile allora ritenere che gli Stati del Nord Europa opteranno per l’ora solare definitiva mentre quelli del Sud privilegeranno l’ora legale.

 

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