Attacco terroristico: la lunga notte di Ataturk.


Ancora un aeroporto a essere nel mirino degli attentati terroristici dopo di quello a Bruxelles del 22 marzo scorso, stavolta è quello di Istanbul – Ataturk il primo aeroporto del Paese per numero di passeggeri.

L’aeroporto di Ataturk è un nodo cruciale di scalo per i voli internazionali, è il terzo più trafficato d’Europa e questo è stato il terzo attacco suicida a Istanbul da inizio 2016. Il 12 gennaio un’esplosione nel centro di Istanbul rivendicata dall’Is ha causato la morte di dodici turisti tedeschi. Il 19 marzo, un kamikaze si è fatto esplodere in una zona commerciale della città uccidendo altre quattro persone.

Sono le 21.52 ora locale (20.52 ora italiana) di ieri 28 giugno, e ancora una volta i terroristi arrivano su un taxi al terminal degli arrivi internazionali. Dapprima, le notizie arrivano attraverso le immagini delle persone presenti al momento in aeroporto. Ancora una volta è la rete prima che i media mainstream a darne notizia. Persone barricate nei negozi o dietro a rifugi di fortuna, cercano di scampare a quel nemico invisibile a molti – poiché sentono spari o esplosioni in lontananza – terrorizzati, ci raccontano quello che sta accadendo. Il terrore è in diretta e noi spettatori passivi assistiamo inermi a queste scene. Il bilancio è di 36 vittime accertate e 147 feriti.

Le autorità turche hanno confermato che è stato un commando di tre terroristi armati di kalashnikov e di cinture esplosive a sparare sulla folla e poi farsi esplodere. Precisamente gli attentatori volevano raggiungere l’interno dell’aeroporto, ma sono stati coinvolti in uno scontro a fuoco con la polizia vicino ai primi controlli di sicurezza esterni dello scalo di Istanbul –Ataturk, come si evince anche da uno dei video delle camere interne all’aeroporto, dove uno di loro è stato ferito e fermato da un poliziotto per poi lasciarsi esplodere. I testimoni riferiscono che dopo gli spari ci sarebbero stati almeno tre esplosioni, di cui una all’interno dell’edificio. Altri tre presunti complici sarebbero in fuga. Un altro è stato arrestato ma si attendono conferme ufficiali. Non si conoscono ancora l’identità degli attentatori e le motivazioni della strage. L’attacco terroristico non è stato ancora rivendicato, ma il primo ministro turco Binali Yildirim ha riferito che dietro all’azione terroristica del commando ci sarebbe l’Is. Le indagini sono in corso.

L’aeroporto è stato chiuso dopo l’attacco e già da stamattina riaperto, con notevole ripercussione –come prevedibile- su ritardi dei voli e molti quelli cancellati. Il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che quest’attacco “mostra il volto oscuro del terrore che uccide civili innocenti. Non bisogna fare un errore fondamentale: per i terroristi colpire Istanbul o Londra, Ankara o Berlino, Izmir o Chicago, Antalya o Roma non fa alcuna differenza. Se i governi non si uniranno per combattere il terrorismo, succederanno cose molte peggiori di quelle che abbiamo visto oggi”.

Immediate le dichiarazioni di solidarietà di altri capi di stato e governo.

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