Bagnoli: dai caschi gialli alle ramazze


Nuove iniziative che partono dal basso nella zona di Bagnoli, X Municipalità

Dopo l’adozione dell’aiuola da parte dell’enoteca Vineapolis di Viale Campi Flegrei,

L’aiuola di Vineapolis, curata da Salvatore Esposito

altri cittadini del feudo bagnolese, animati da senso civico e stanchi di presentare istanze che -non sempre- trovano accoglienza presso la X Municipalità, si sono attivati inoltrando richiesta presso gli uffici competenti per dedicare uno degli spazi alberati del corso principale ad area di sgambatura per i cani.

Letizia Maffei, come Salvatore Esposito, ha pertanto ottenuto in adozione lo spazio prospiciente alla biocaffetteria Caffettiamo, per consentire l’attività motoria dei cani, il cui numero è di recente aumentato considerevolmente. Segno di una maggiore sensibilità, ma soprattutto, veicolo di una nuova socialità.

Bio caffetteria Caffettiamo

Alla stregua delle neo mamme che portano i bimbi al parco giochi, infatti, gli umani che scelgono di accogliere un amico a quattro zampe nella loro vita, cominciano a chiacchierare amabilmente tra loro e creano nuovi rapporti de visu in una società sempre più compressa nel virtuale.

Colleferro, Verona, Poviglio sono solo alcuni dei centri abitativi che si sono già dotati di aree di questo tipo; a Bagnoli non è stato necessario che la Municipalità intervenisse a creare lo spazio, nè che provvedesse alla fornitura di panchine per gli accompagnatori, in quanto già in essere. I cestini sono pochi ma ci sono, l’acqua è facilmente raggiungibile e per curare le aiuole e per l’abbeveraggio dei cani. Il resto sta alla cura dei singoli, i quali sono tenuti a raccogliere gli escrementi dei loro amici e a depositarli nei cestini.

Tutto ciò affinché tali aree possano essere fruibili da tutta la cittadinanza.

Paradossalmente, mentre una parte della cittadinanza si muove per migliorare lo standard di vivibilità del quartiere, alcuni anziani protestano presso il Comune perché si sentono defraudati del loro salotto, di uno spazio, cioè, in cui possano incontrarsi e godere il fresco durante i pomeriggi di calura estiva adducendo, come motivazione, che le corse dei cani generano fastidiose nuvole di polvere e che la loro urina finisce per creare un olezzo disgustoso e persistente.

A fronte di tali proteste, alcuni volontari, capitanati da Carlo F., sono scesi il Primo luglio, armati di secchi, palette e scope e hanno provveduto a lavare panchine, muretti e pavimentazione, e hanno suggerito la soluzione di scendere -oltre che con la classica pinza ecologica- anche con uno spruzzino che nebulizzi acqua e disinfettante. Cosa che, peraltro, alcuni fanno già.

Una volta a Bagnoli, la cittadinanza scendeva di casa con la ruspa, calzando il casco giallo, che fu simbolo di una protesta che non seppe fare abbastanza paura.

In una città che tollera “Gomorra” e ne fa una serie cult, venduta e seguita in tutta Europa, sembra paradossale che qualcuno insorga contro la buona volontà di chi si sostituisce all’ente preposto con la pacifica rivolta delle ramazze.

 

 

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