Bernie Sanders in ritirata
Bernie Sanders– In un messaggio mandato in streaming dalla sua residenza di Burlington, in Vermont, il senatore democratico Bernie Sanders ha ufficializzato il suo ritiro dalle primarie del Partito Democratico, passaggio necessario per poter concorrere alle presidenziali 2020.
Nel videomessaggio Sanders, visibilmente commosso, ha ringraziato i suoi sostenitori, i suoi elettori e i suoi finanziatori, ribandendo come sia stato necessario prendere questa “decisione dolorosa” e come oramai una rimonta nei confronti di Biden sarebbe stata “virtualmente impossibile”. La sua corsa per la nomination, partita con ottimi risultati in Iowa, New Hampshire e Nevada aveva registrato alcune battute d’arresto (come in South Carolina) fino alle sconfitte totali subite in Michigan, Florida e Arizona.
Le ragioni della sconfitta
Nonostante Sanders sia riuscito a creare un movimento nuovo, portatore di una visione radicale della società, sostanzialmente assente dalla scena politica americana, con idee rivoluzionarie su diverse tematiche spazianti dal sistema sanitario universale (Medicare for all) all’aumento del reddito minimo, non è riuscito a fare breccia nello zoccolo duro dell’elettorato democratico. Al contrario di Biden, Sanders non è riuscito a convincere gli elettori afroamericani e le minoranze etniche, così come la classe operaia bianca e gli abitanti dei suburbi che hanno trovato troppo radicale il suo messaggio.
I giovani, invece, hanno votato sempre per lui, come il senatore non ha mancato di ricordare nel suo videomessaggio, aggiungendo che la “battaglia ideologica” in questo senso è stata vinta. Tuttavia, questo non è bastato ad assicurare al senatore del Vermont i voti sufficienti per ottenere il maggior numero di delegati.
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Le prossime tappe e il suo appoggio a Biden
Sebbene l’incertezza del momento, dovuta alla pandemia da coronavirus (particolarmente virulenta negli USA), non permetta di fare previsioni certe sulle prossime mosse, Sanders ha sempre sostenuto che, in caso di sconfitta alle primarie, avrebbe appoggiato il candidato designato dai democratici. Tuttavia fino alla convention democratica di luglio in Wisconsin (spostata ad agosto per l’emergenza coronavirus), nonostante il ritiro di Sanders, il suo nome non sarà cancellato dalle schede elettorali. Tecnicamente, Sanders ha annunciato la sua “sospensione” dalla candidatura e, nella prassi della politica americana ciò non comporta un ritiro totale. Il suo comitato elettorale resterà aperto e nelle prossime occasioni elettorali continuerà ad ottenere delegati, qualora venga votato. Questo gli permetterà di essere più influente durante i lavori della convention democratica e cercare in questo modo di convincere il suo elettorato, restio a votare Biden, a passare dalla parte dell’ex-vicepresidente di Obama.