Il Comune di Boscotrecase donato libri ai ragazzi di Nisida. “Mi auguro che tra le pagine qualcuno dei ragazzi di Nisida possa trovare la leva su cui basare il proprio futuro e comprendere che per tutti c’è una seconda possibilità” – così l’assessore Marialuisa Russomanno.
“I libri sono chiavi che aprono porte straordinarie verso l’immaginazione e la conoscenza. Come Comune di Boscotrecase abbiamo voluto fare la nostra parte, regalando ai ragazzi di Nisida una serie di copie di “Requiem sull’ottava nota” scritto da Giovanni Taranto, uno dei romanzi che vede protagonista il capitano Mariani, e che nei mesi scorsi abbiamo presentato in aula consiliare” – ha detto il sindaco di Boscotrecase, Pietro Carotenuto – “Sono convinto che la condivisione della conoscenza e della lettura che rappresentano uno strumento di trasformazione, offra un’opportunità di apprendimento, riflessione e speranza per il futuro” – aggiunge il primo cittadino del comune vesuviano.
Giovanni Taranto: “Tento di arrivare al cuore e alla mente dei lettori non con le nozioni, ma attraverso le emozioni”
“Requiem sull’ottava nota” (Avagliano editore) è il secondo romanzo della prima trilogia di Giovanni Taranto dedicata alle indagini del Capitano Mariani. Fra i temi principali della trama, il reclutamento dei minorenni da parte delle mafie.
Pubblicato nel 2022, con prefazione dell’ex procuratore nazionale antimafia Roberti, il libro ha vinto il Premio nazionale Mysstery al Festival del Giallo di Napoli. Preceduto da La fiamma spezzata (2021), è stato seguito dal recente Mala fede (2023).
A novembre il “progetto Mariani” è stato al centro di un tavolo tecnico in Senato come esempio di un nuovo modo di utilizzare il mezzo letterario per diffondere i temi della legalità.
“Da nerista, per decenni ho raccontato crimini e business dei clan. Ora, con i romanzi, tento di arrivare al cuore e alla mente dei lettori non più con le nozioni, ma attraverso le emozioni. Un libro fa scattare l’empatia coi protagonisti. Un giallo ti spinge a voler sapere il come e il perché delle cose. Ti proietta in universi che magari la cronaca ti aveva solo fatto sfiorare. E ti spinge a una scelta di campo” – ha commentato Giovanni Taranto.