L’Unione europea dice sì al divorzio con Londra
Questa mattina i capi di Stato e governo dell’Unione europea hanno dato il via all’accordo sulla Brexit e alla “Dichiarazione politica congiunta” sulle future relazioni con il Regno Unito.
Il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha parlato di “tragedia” e di “giorno triste” in riferimento all’accordo di recesso. Ha aggiunto però di “essere fiducioso di chi dovrà ratificare l’accordo a Westminster come al Parlamento europeo, quando dovranno prendere in coscienza queste decisioni”.
Micheal Barnier, il capo negoziatore della Brexit ha poi aggiunto “oggi abbiamo raggiunto il miglior accordo con il Regno Unito, bilanciato, viste le circostanze”, e di “aver lavorato costruttivamente con il Regno Unito e mai contro di esso”.
Dopo mesi di incertezze, impasse e rimpasti di governo, l’esecutivo May comincia a porre fine a un processo iniziato nel giugno 2016 con il referendum indetto dall’allora Primo ministro David Cameron.
La premier britannica nella conferenza stampa a margine del vertice Ue di questa mattina ha ribadito che “Se qualcuno pensa che sia possibile un altro accordo, si sbagliano. Questo è l’accordo sul tavolo, ed è l’unico possibile”. Eliminata ogni possibilità di un secondo referendum, ha inoltre affermato “Credo che per il Regno Unito sia arrivato il momento di andare avanti, e questo è l’unico accordo possibile”.
I prossimi passi del processo di uscita del Regno Unito saranno costituiti dalla pronuncia del Parlamento britannico sull’accordo proposto dal governo, calendarizzato per dicembre. In caso di esito positivo dell’approvazione, comincerà il processo di ratifica da parte degli altri Paesi dell’Ue. Il Parlamento europeo dovrà poi approvare la versione definitiva entro marzo.
La data fatidica sarà il 29 marzo 2019, il giorno in cui il Regno Unito uscirà definitivamente dall’Ue. Inizierà poi il periodo di transizione, durante il quale Londra dovrà continuare a garantire i diritti fondamentali di libertà di movimento per i cittadini europei e potrà concludere trattati commerciali con altri Paesi, che però non potranno entrare in vigore fino alla fine dello stesso periodo.
Il periodo di transizione arriverà al suo termine il 31 dicembre 2020, a meno che non venga esteso con il consenso tra Regno Unito e Paesi dell’Unione.