Resta in carcere la professoressa di sostegno della scuola Salvati di Scanzano arrestata lo scorso 14 gennaio con gravi accuse a suo carico. Il giudice per le indagini preliminari, Luisa Crasta, ha respinto la richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla difesa, confermando la necessità della misura cautelare in carcere.
La 37enne, originaria della Penisola Sorrentina, ha cercato di difendersi durante un primo interrogatorio, dichiarando di avere la coscienza pulita. Tuttavia, a suo carico vi sarebbero prove rilevanti, tra cui messaggi audio scambiati in una chat con gli alunni.
L’inchiesta ha avuto un’accelerazione quando, lo scorso novembre, alcuni genitori esasperati dall’inerzia delle istituzioni hanno aggredito la docente, denunciando presunti abusi su alunni tutti di età compresa tra gli 11 e i 13 anni e chiedendo maggiore attenzione sulla vicenda. Un episodio che ha portato alla luce il caso e dato il via a indagini più approfondite.
Le accuse restano gravi. Il gip Luisa Crasta ha respinto l’istanza presentata dall’avvocato dell’insegnante che aveva chiesto gli arresti domiciliari. La docente resta in carcere a Benevento, mentre la Procura continua a lavorare per far emergere tutti i dettagli della vicenda e dare risposte e giustizia alla comunità scolastica e alle famiglie.