Conte si mette in difesa per limitare i Gol di Draghi


L’ex presidente del Consiglio e attuale capo politico del movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, è costretto a giocare sulla difensiva nella campagna elettorale delle comunali del 3 e 4 ottobre e per la questione del reddito di cittadinanza, programma bandiera dei grillini.

Reddito cittadinanza, sospensione o restyling?

Il governo Draghi è impegnato nel restyling del reddito di cittadinanza, una misura di sostegno che costa 7-8 miliardi l’anno, e i tecnici, indicati dal presidente del Consiglio attuale, stanno costruendo un mosaico i cui tasselli vengono inseriti gradualmente, uno dopo l’altro. L’ultimo è quello emerso durante l’incontro tra il ministro del Lavoro Andrea Orlando, esponente di primo piano del PD, e le parti sociali sul tema della riforma delle politiche attive. Una riforma che punta sul programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) strutturando un vero e proprio percorso verso l’impiego, composto di formazione, riqualificazione professionale, per l’inserimento o la ricollocazione al lavoro, e si lega al reddito di cittadinanza.

Nonostante le pressioni di Lega e forza Italia per eliminare il reddito e sostituirlo con un sostegno alle imprese o con sgravi fiscali per incentivare l’occupazione, il governo Draghi non intende superare lo strumento tanto amato dai 5 stelle, ma rivederlo, nel senso di collegarlo con maggiore efficacia al mondo del lavoro da parte delle persone deboli, ma occupabili.

Le misure di questo nuovo programma Gol, che è quindi un acronimo che procura gioia come in una partita di calcio ma stavolta per il lavoro, rappresenteranno una condizione per modificare in senso migliorativo il reddito di cittadinanza. Solo un terzo dei percettori del reddito di cittadinanza hanno sottoscritto un patto per il lavoro e Draghi intende aumentare notevolmente questo dato al momento decisamente insoddisfacente.

Quindi, per volontà del movimento ma anche del PD e di altre forze di maggioranza, piu o meno riferibili alla sinistra, il Governo Draghi non lavorerà per superare lo strumento del reddito di cittadinanza. Draghi però, ha ben presente i numeri prodotti dall’Anpal, l’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro, dai quali emerge che al 30 giugno i percettori del beneficio tenuti a sottoscrivere un patto per il lavoro erano oltre un milione e 150mila, e solo il 34,1% di questa platea lo aveva fatto. Poi in un recente rapporto sull’Italia l’Ocse ha messo in evidenza, che la nostra nazione ha attutito la povertà indotta dalla pandemia, ma c’è stato uno scarso numero di percettori del reddito che ha trovato impiego, a causa delle politiche attive carenti.

Le forti criticità della riforma Quota 100

L’Organizzazione europea ha posto sotto la lente d’ingrandimento anche la questione pensionistica di Quota 100, riforma bandiera invece della Lega di Salvini e i dati mettono in mostra le forti criticità di questa misura di pensionamento anticipato, che peraltro ha favorito in misura maggiore gli uomini rispetto alle donne.

A giugno in occasione della Requisitoria orale la Corte dei Conti, con la massima rappresentante Fausta Di Grazia, è intervenuta sulle misure governative di sostegno, e ha parlato di uno stanziamento definitivo di 5.728,6 milioni di euro, dei quali ne sono stati impegnati 3.878,7 milioni. Dai dati degli uffici di controllo risultano essere state accolte circa 1 milione di domande, a fronte di quasi 2,4 milioni di richieste, delle quali, secondo le elaborazioni della corte dei conti, soltanto il 2% ha poi dato luogo ad un rapporto di lavoro tramite i Centri per l’impiego e i navigator.

È questa la ragione per cui il reddito di cittadinanza si è ritrovato sotto il fuoco incrociato sia di partiti che fanno parte della maggioranza, come la Lega e forza Italia, ma anche Italia viva di Renzi, che di forze all’opposizione del governo come Fratelli d’Italia. Il leader della Lega Matteo Salvini ha confessato che non vede l’ora che arrivi il giorno della manovra economica, che ha la scadenza del 20 ottobre, da parte del governo, per presentare un emendamento sulla misura.

L’ impegno, ha spiegato testualmente il segretario della Lega, è presentare, in sede di Bilancio, un emendamento a mia firma, in cui chiederemo di rivedere o cancellare il reddito di cittadinanza. Non è un attacco a qualcuno – ha poi aggiunto, ma sono 10 miliardi di euro che hanno creato solo lavoro nero. Non funziona. La misura bisogna modificarla in modo tale da essere richiesta solo da chi non può lavorare, per il resto dobbiamo cancellarla”.

E se Salvini guarda alla manovra per “tendere un’imboscata” al reddito di cittadinanza, il senatore di Italia Viva Matteo Renzi, ha lanciato addirittura un aut aut: o cambia o ci sarà il referendum abrogativo, secondo i dettati previsti dalla Costituzione. Per tutti questi motivi Giuseppe Conte è costretto a giocare in difesa per non fare sminuire la misura del reddito cittadinanza, che probabilmente è stata quella che ha fatto guadagnare più voti al movimento alle ultime elezioni politiche.

 

 

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