Coronavirus Castellammare. Una storia di pazienti sospetti da oltre 48 ore!


Il Coronavirus ha colto tutti di sorpresa, ma oggi siamo a quasi un mese dal primo caso italiano riconosciuto, e c’è ancora qualche perplessità su come si affrontano le situazioni. La cosa più grave sono i tempi di attesa dei test ai tamponi.

Vi raccontiamo una storia di un paziente, in questo momento, ore 17.20 del 19 marzo 2020, che è tecnicamente un paziente sospetto di Covid-19. Ci auguriamo che il sospetto cada, ma soprattutto ci auguriamo che non si ripetano in futuro casi come quelli che vi stiamo per raccontare.

A Castellammare di Stabia, sabato scorso, 14 marzo 2020,  in Via Tavernola, c’è stato un pronto soccorso per un signore di quasi 50 anni, che ha fatto preoccupare i condomini e tutta la comunità. Una settimana fa, in questo clima e con gli aggiornamenti quotidiani, corrisponde ad una vita fa.

Alle ore 20 di sabato 14 marzo 2020, il paziente veniva trasferito con ambulanza al pronto soccorso del vicino Ospedale San Leonardo. Il paziente con febbre da giorni ed in difficoltà  respiratoria era accompagnato in ambulanza senza le precauzioni che si adottano attualmente per i sospetti di Covid-19, ossia rinchiuso nelle speciali barelle ermetiche per casi  infetti, mentre gli infermieri erano protetti da tuta e mascherine. Ci riferiscono che dal palazzo sono usciti prima gli infermieri e dopo due minuti il paziente da solo, con le sue gambe. A seguito, di questo episodio, il condominio ha provveduto a sanificare l’ascensore e tutte le scale.

Non sappiamo il trattamento ricevuto dal paziente in ospedale, ma sappiamo dalle fonti interne al condominio che alle ore 22.30 circa (di sabato 14 marzo), il paziente è stato riaccompagnato a casa, e quindi abbiamo modo di credere che sia stato diagnostica un’influenza classica.

Intanto, la vita della famiglia del paziente e del condominio scorreva regolarmente, e dunque i familiari, come ci risulta da altre fonti esterne, hanno fatto la loro vita “normale” di questi tempi, ossia uscendo per i casi necessari come previsto dalle ordinanze.

Leggi aggiornamento della seguente notizia del 22 marzo 2020

Martedì 17 marzo 2020 ore 11.30, l’ambulanza torna a prelevare il paziente, che era rimasto a casa con l’influenza, ma intanto si ammalava il padre ottantenne. Il paziente veniva fatto scendere dall’abitazione, in ascensore accompagnato da un infermiere che gli sosteneva la bombola di ossigeno attaccata alla mascherina che era costretto ad indossare. Questa volta il paziente, è stato trasferito direttamente a Boscotrecase, che intanto è diventato Ospedale dedito solo ai casi di Covid-19 come dal nuovo piano dell’ASL Napoli 3 Sud. A seguito, di questo episodio, il condominio ha provveduto a sanificare l’ascensore e la scala di appartenenza del paziente.

Ad ora, come scritto in apertura, il caso del paziente è ancora un caso sospetto, in quanto non è arrivato il risultato del tampone che gli è stato effettuato all’arrivo in ospedale la seconda volta.

Nel frattempo, purtroppo, ieri sera, 18 marzo 2020 ore 20, il papà ottantenne del paziente, che ha usufruito sempre dell’ascensore in solitudine, mentre gli infermieri scendevano dall’abitazione a piedi, è stato trasferito d’urgenza in ospedale con ambulanza. Sottoposto a tampone per Covid-19, è ancora presto per sapere l’esito e dunque attualmente anch’egli un caso sospetto. A seguito, di questo episodio, il condominio ha provveduto a sanificare l’ascensore e la scala di appartenenza del paziente.

Ci auguriamo che i pazienti coinvolti in questo articolo non siano affetti da Covid-19 e che possano tornare presto alla loro vita qualsiasi tipo di problema stiano avendo; salta agli occhi, però, il trasporto dei pazienti che senza sintomi vengono trasportati “normalmente” (evidentemente come da protocollo) e i tempi molto lunghi dell’Asl per far giungere gli agognati risultati dei test. E’ ovvio che in questo momento il sistema è sotto stress, ma va trovata una soluzione velocemente.

Oggi, un caso sospetto deve essere trattato a prescindere con tutte le precauzioni del caso, e ciò per tutelare tutta la comunità.

Va risolto il problema della velocità dei test: è chiaro a tutti che se per avere un test ci vogliono giorni e la vita scorre “normalmente” per tutti coloro che hanno avuto un contatto con i potenziali ammalati, cosa scopriremo quando uno o più casi sospetti, purtroppo, diventeranno ufficialmente casi di Covid-19?

Le uniche precauzioni restano sempre le stesse: lavarsi spesso le mani e restare a casa.

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