Coronavirus. Tocilizumab ed ora Idrossiclorochina, le cure che danno speranza

E’ una bellissima notizia, arrivata proprio nel giorno in cui è partita la sperimentazione, questo ci incoraggia.Il fatto che due pazienti che erano in gravi condizioni siano stati estubati è un segnale positivo e di speranza anche per gli altri pazienti che abbiamo trattato nei giorni successivi e continuiamo a monitorare. Siamo contenti, ma sempre nel cauto ottimismo, in attesa dei risultati della sperimentazione partita oggi.


Sono queste le parole di Paolo Antonio Ascierto, direttore dell’unità di immunologia clinica del Pascale che, insieme a Vincenzo Montesarchio del Cotugno, ha iniziato l’impiego del Tocilizumab contro la polmonite da Covid-19.

Una nuova cura, una nuova speranza

Dopo il Tocilizumab, anche un altro farmaco sembra possa offrire buone speranze. Si tratta dell’Idrossiclorochina, un farmaco che viene normalmente utilizzato per curare la malaria.

In Cina ed in Corea del Sud erano stati fatti alcuni tentativi di utilizzo. In Francia, invece, è stato condotto un studio mirato dal quale è emerso che, a fronte di una carica virale media, l’idrossiclorochina, utilizzata in abbinamento all’antibiotico azitromicina, ha portato alla guarigione dei pazienti in una settimana.

Da indiscrezioni emergerebbe che le Aziende Sanitarie della Regione Campania, le ASL e le Aziende Ospedaliere, abbiano avviato approvvigionamenti del farmaco Idrossiclorochina, che quinfdi presto sarà a disposizione dell’utenza.

 

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