Continuano i guai per l’Australia, che negli ultimi tempi sta vivendo un’impennata a dir poco impressionante di positivi infetti con la nuova variante Omicron, definita da molti esperti come il prossimo ceppo dominante che nel giro di settimane è destinato a rimpiazzare la temuta variante Delta, mettendo sotto pressione i sistemi sanitari mondiali.
Un importante laboratorio sito nella città di Sydney, lungo le coste australiane si è infatti reso protagonista di un increscioso incidente, potenzialmente in grado di mettere a repentaglio le strategie profilattiche del governo e di causare un’impennata ancor più drastica dei casi di nuova variante. Il suddetto laboratorio, impegnato nel corso della pandemia come centro di elaborazione per i test a cui si sottopongono i soggetti con sintomi di Covid, o che siano stati in contatto con casi confermati, ha infatti erroneamente detto a 400 persone che il risultato del test dalle stesse sostenuto fosse negativo, quando in realtà l’intero lotto di pazienti era in quel momento affetto da Covid-19. E non è tutto: le comunicazioni sono arrivate a ridosso del giorno di Natale, e sono state inviate a persone che si trovavano in isolamento fiduciario, in attesa di poter essere “liberate”, persone che, dunque, sono entrate in contatto, grazie al referto fasullo, con centinaia di altri soggetti, tra parenti, conoscenti, o anche solo semplici ignari passanti, a causa delle festività natalizie.
Il laboratorio responsabile dell’increscioso incidente, con sede all’ospedale St. Vincent di Sydney, ha inviato messaggi di testo errati la sera prima del giorno di Natale ai numeri di telefono dei pazienti, comunicando agli stessi la loro, purtroppo fasulla, negatività al test per il Covid.
I risultati sono stati corretti solo la mattina dopo, con una comunicazione tramite la quale il laboratorio ha attribuito l’accaduto ad un errore umano.
Il direttore medico del laboratorio, interrogato dagli organi di stampa australiani, ha riferito che un team di risposta di emergenza è stato immediatamente istituito per indagare sulla causa dell’errore, che si ritiene sia stato in parte stato causato dalla maggiore “pressione” gravante sul laboratorio stesso a causa dell’elevata domanda derivante dal periodo di festività natalizie.
Una notizia assolutamente negativa a maggior ragione se si tiene in considerazione, come accennato in apertura, il dato assolutamente preoccupante delle nuove infezioni quotidianamente rilevate in Australia.
Quasi 10.000 nuovi casi sono stati infatti registrati in tutto il paese durante il giorno di Natale, la maggior parte dei quali localizzati proprio nella regione dell Nuovo Galles del Sud, quella dove si trova il laboratorio di St. Vincent.
Si ritiene che molti di questi casi siano probabilmente riconducibili alla variante Omicron, anche se non vi è ancora la certezza assoluta di questo dato, a causa dei forti ritardi da parte delle autorità sanitarie australiane, in particolare nella regione del Nuovo Galles del Sud, per quanto riguarda le attività di sequenziamento genomico, necessarie ad identificare il ceppo responsabile delle infezioni analizzate.