Crisi alimentare, l’ONU “chiama” il bluff di Elon Musk: ecco il piano da 6,6 miliardi di dollari!


Il Direttore del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, David Beasley, ha rilasciato un piano dettagliato su come spendere gli ormai celebri 6,6 miliardi di dollari promessi dal CEO di Tesla Elon Musk per aiutare ad alleviare la fame nel mondo.

Musk si è impegnato con David Beasley su Twitter alla fine del mese scorso, dopo che Beasley aveva osservato come circa 6 miliardi di dollari della ricchezza di Musk, pari ai guadagni registrati, durante i picchi record delle azioni Tesla, in un solo giorno, potrebbero aiutare a sconfiggere la fame nel mondo, durante un’intervista alla CNN di cui Pragma vi aveva parlato durante le scorse settimane. Musk, per tutta risposta, ha condiviso un articolo sull’intervista e ha chiesto a Beasley di mostrargli coi fatti come il denaro avrebbe “risolto la fame nel mondo“, sfidandolo a fornire un piano “in dettaglio” e offrendo di “vendere azioni Tesla in questo preciso istante ed a devolvere l’intera somma” se ne fosse stato in grado.

Questa crisi della fame è urgente, senza precedenti ed evitabile. @elonmusk, hai chiesto un piano chiaro e libri aperti“, ha twittato Beasley poche ore fa. “Eccolo qui! Siamo pronti a parlare con te – e con chiunque altro – che voglia seriamente salvare delle vite. La richiesta è di 6,6 miliardi di dollari per evitare la carestia nel 2022“.

Il tweet di Beasley era accompagnato da un link a una pagina sul sito del Fondo, intitolata “Un appello unico ai miliardari“. La pagina sostiene che una “tempesta perfetta di conflitti, crisi climatiche, gli effetti della pandemia COVID-19 e l’aumento dei costi per raggiungere le persone bisognose sta causando una crisi sistemica“, affermando che i 6,6 miliardi di dollari “aiuterebbero a evitare la fame per circa 42 milioni di persone in 43 paesi“.

I dettagli del piano mostrano esattamente come il denaro di Musk verrebbe usato per alleviare la crisi. La percentuale maggiore, ammontante a circa 3,5 miliardi di dollari, verrebbe usata per comprare e trasportare cibo nelle aree dove il cibo è più necessario. L’importo successivo, ammontante a circa 2 miliardi di dollari, verrebbe utilizzato per offrire cibo e buoni in contanti nelle aree in cui i mercati sono meno sguarniti di beni di prima necessità.

Altri 700 milioni di dollari verrebbero utilizzati per “costi specifici per progettare, aumentare e gestire l’attuazione” del programma, mentre ulteriori 400 milioni di dollari sarebbero necessari per “la gestione delle operazioni globali e regionali, l’amministrazione e la pianificazione”.

Il piano è ulteriormente suddiviso per illustrare in maniera chiara come i 6,6 miliardi di dollari fornirebbero un pasto al giorno, ciascuno al costo di 0,43 dollari, a milioni di persone in 43 paesi colpiti dalla fame. Il Fondo ha aggiunto che il denaro di Musk “sfamerebbe 42 milioni di persone per un anno, e scongiurerebbe il rischio di carestia“.

Musk non ha ancora risposto né commentato pubblicamente in maniera dettagliata il piano illustrato da Beasley, e non è chiaro se ammetterà di essere stato “sconfitto” allargando i cordoni della borsa.

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