De Luca dice No all’autonomia differenziata


Il presidente della Regione Campania, dopo qualche tempo di letargo, ha ripreso a sferrare i suoi colpi a destra e a manca.

De Luca: L’autonomia differenziata? Significa calpestare la Costituzione Italiana

Dopo aver esortato la popolazione ad andare a votare i referendum sulla giustizia, ha criticato aspramente la proposta di legge di autonomia differenziata, definendola una provocazione inaccettabile per il meridione italiano.

Addirittura De Luca ha detto che si tratta di una cosa ignobile, un vero e proprio calpestamento della Costituzione Italiana, nel corso del suo intervento al Green Med Symposium alla Stazione Marittima di Napoli e anche per quanto riguarda il Pnrr ha parlato di centralizzazione furbesca dei fondi da parte del governo Draghi.

Il presidente della Regione Campania è convinto che il governo centrale presto si accorgerà che andrà a sbattere la testa contro il muro se non coinvolgono nel Pnrr le Regioni e non utilizzano i processi di decentramento sulla gestione dei fondi.

Autonomia differenzata: Il Mezzogiorno penalizzato, d’accordo anche il ministro per il meridione Mara Carfagna

Anche il ministro per il meridione Mara Carfagna ha denunciato che il disegno di legge sull’autonomia differenziata potrebbe aumentare i divari, consolidarli e cristallizzarli tra le regioni del Nord e quelle del Sud.

Il Mezzogiorno continuerebbe ad essere penalizzato perché i fondi saranno calcolati sempre sulla spesa storica, scomparirebbe il fondo perequativo da 5 miliardi di euro, che era stato previsto proprio per compensare le Regioni più arretrate.

Il fatto grave di questa autonomia differenziata è che non si parte dalla importante esigenza di riequilibrare le prestazioni economiche tra territori, ma si vara prima la legge e poi si procede alle correzioni, con un parlamento escluso dal processo decisionale, perché sarà chiamato solo a ratificare l’intesa tra Governo e Regioni.

Autonomia differenziata, si riapre il dissenso tra De Luca e Zaia

Il presidente del Veneto ed esponente di rilievo della Lega, Luca Zaia, insiste molto nella difesa del disegno di legge perché dice che si tratta solo dell’applicazione di un dettame costituzionale, che prevede l’autonomia.

Zaia definisce assurdo e lunare il dibattito che sta scatenando De Luca, perché l’autonomia differenziata delle Regioni non è una forma di  secessione, che punta ad affossare il meridione, mentre al contrario, a giudizio del presidente del Veneto, bisogna soprattutto combattere l’assistenzialismo e la cattiva gestione, le vere cause dei problemi e dell’arretratezza del Sud.

L’autonomia ha dimostrato i suoi benefici nella pandemia, attraverso un’oculata gestione della sanità, perché, secondo Zaia, ottenere una maggiore autonomia significa soprattutto ridurre le catene decisionali e quindi avere finalmente una possibilità minore di trovarsi con le carte bloccate al Nord, come al Sud.

Insomma torna la tensione tra la lega e il PD di De Luca, che ora parla apertamente di un progetto politico di fusione con il movimento 5 stelle e infatti il deputato grillino Alessandro Amitrano annuncia una piena mobilitazione in Parlamento e nel Paese contro ogni forma di autonomia differenziata, che divida ulteriormente l’Italia e renda i forti ancora più forti e i deboli ancora più deboli.

La Campania è la regione più sotto finanziata in relazione al comparto sanità e agli asili nido

Sarebbe gravissimo se meri interessi politici di parte prevalessero sui diritti di tutti i cittadini. L’autonomia è utile solo se riduce le differenze territoriali, consentendo di fare un passo avanti a quelli che stanno indietro.

Secondo De Luca la Campania è la regione più sotto finanziata in relazione al comparto sanità e agli asili nido, e quindi la priorità deve assolutamente essere quella di fissare i Livelli essenziali delle prestazioni, a garanzia di tutti i cittadini  per consentire a tutti i territori di partire con le stesse condizioni.

Insomma De Luca, nel pieno del conflitto bellico in Ucraina, ha detto che bisogna fare la “guerra” per bloccare il testo del ddl del ministro Gelmini sull’autonomia differenziata, definito un totale disastro e qualcuno nel PD come il senatore Dario Stefano si trova sulle stesse posizioni del governatore della Campania, perché ha detto che la proposta del ministro Gelmini ha caratteri di una vera e propria pirateria costituzionale a danno del Mezzogiorno.

Insomma il partito di Letta appare sempre più diviso e non solo sui quesiti referendari del 12 giugno, nonostante le parole di Michele Bordo, responsabile del PD per il Mezzogiorno, che chiede apertamente agli esponenti del suo partito di evitare fughe in avanti e forzature sull’autonomia differenziata perché si tratta solo di una proposta non ancora definita dettagliatamente e unanimamente dal governo.

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