Dei velivoli militari dell’Aeronautica russa si sono resi protagonisti di un episodio che potrebbe causare di nuovo l’inasprimento dei rapporti tra Unione Europea e Cremlino.
Stando a quanto riporta il Ministero della Difesa Olandese, infatti, il 29 giugno, due caccia russi avrebbero iniziato improvvisamente, senza fornire alcun avviso, segnalazione o motivazione di sorta, a “molestare” una nave militare Oranje, che navigava in quel momento nel tratto delle acque internazionali del Mar Nero.
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L’episodio, durato a quanto pare più di cinque ore, ha visto i due velivoli condurre una serie di “finti attacchi” contro la Eversten, una imbarcazione della Real Marina Militare olandese, volando a bassissima quota e sfiorandola più e più volte.
Durante l’increscioso episodio il personale di bordo avrebbe constatato anche il verificarsi di malfunzionamenti della strumentazione elettronica sulla plancia di comando, dovuti, stando alle dichiarazioni di un portavoce, al “probabile azionamento di apparecchiature di disturbo” da parte dei due piloti russi.
L’ufficiale di comando della Eversten ha confermato che l’imbarcazione stava navigando in acque internazionali ed ha spiegato che non vi sarebbe alcuna motivazione alla base delle azioni dell’Esercito russo, da lui definite “irresponsabili ed altamente rischiose”. Il Ministro della Difesa olandese Ank Bijleveld-Schouten ha subito preso posizione sull’accaduto, accusando i russi di essersi resi protagonisti di un vero e proprio atto di aggressione che avrebbe potuto condurre ad un incidente. “La Eversten aveva tutto il diritto di trovarsi lì“, conclude il Ministro. L’imbarcazione della Marina olandese si era infatti aggregata ad un’operazione di pattugliamento internazionale capeggiata dalla Real Marina Britannica con la portaerei HMS Queen Elizabeth e con la fregata HMS Defender.
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L’increscioso episodio rappresenta solo l’ultima provocazione messa in atto dall’Aeronautica russa: appena lo scorso giovedì, infatti, alcuni caccia militari russi avevano provato a mettere in atto simili manovre, sempre nel Mar Nero, contro la Marina Britannica, andando ad effettuare operazioni d’ingaggio definite dal Segretario di Stato inglese Ben Wallace come “nè sicure e nè professionali“.
Il Ministero della Difesa russo non ha esitato a prendere posizione sull’accaduto, affermando di aver dato ordine alle proprie forze presenti sul Mar Nero di sparare dei colpi di avvertimento lungo la rotta della navigazione delle imbarcazioni britanniche, accusate dalla Russia di aver violato le proprie acque internazionali: l’ennesimo capitolo della a dir poco opaca annessione della Crimea da parte del Cremlino.
Nessuna dichiarazione da parte di Vladimir Putin, mentre il Ministero della Difesa russo getta ulteriore benzina sul fuoco, minacciando addirittura l’utilizzo di artiglieria pesante e missili “diretti ai bersagli” nell’eventualità di altre intrusioni da parte di imbarcazioni straniere in quelle che afferma essere acque territoriali russe.