Due boati nel cielo: terrore e panico in Lombardia, ma è il bang sonico


Questa mattina, intorno alle 11,15, due boati fortissimi hanno provocato terrore e panico in tutto il nord della Lombardia, in particolare nelle province di Milano, Varese, Bergamo, Como, ma anche nel Canton Ticino e in parte del Piemonte e della Valle d’Aosta. Scene di panico ed edifici evacuati, specie nel bergamasco. Secondo quanto riportato dall’ANSA, i centralini di vigili del fuoco, 118 e forze dell’ordine sono stati presi d’assalto per sapere cosa fosse successo.

Cosa è successo in realtà

In realtà, secondo quanto poi precisato dall’Aeronautica Militare attraverso un comunicato riportato sul proprio sito, si è trattato dell’intervento di due caccia F-2000 Eurofighter  che, nello svolgimento dei loro compiti di sorveglianza dello spazio aereo, si sono alzati rapidamente in volo dalla base aerea di Istrana (TV), sede del 51° Stormo, per intercettare un velivolo Boeing 777 dell’ AirFrance, che aveva perso improvvisamente il contatto radio con l’agenzia italiana del traffico aereo.
Gli Eurofighter hanno intercettato il velivolo francese sopra i cieli della Lombardia dove hanno identificato l’aeromobile civile e si sono assicurati che l’equipaggio avesse ripristinato i regolari contatti radio con gli enti del traffico aereo.

 La procedura è chiamata scramble

I velivoli d’allarme sono decollati a seguito dell’ordine di scramble ricevuto dal CAOC (Combined Air Operation Center) di Torrejon, ente NATO responsabile d’area del servizio di sorveglianza dello spazio aereo. Si tratta di una procedura militare che definisce l’atto di far decollare un caccia per intercettare e identificare un aereo sconosciuto.

La necessità di ridurre al minimo i tempi di intervento

Per ridurre al minimo i tempi d’intervento, legati alla particolare situazione di necessità, i due velivoli militari hanno superato la barriera del suono; ancorché la quota fosse elevata, le condizioni meteorologiche di vento e temperature hanno amplificato la propagazione dell’onda d’urto rendendola particolarmente udibile al suolo.
Sempre secondo l’ANSA, la Procura di Bergamo, competente a indagare sulla vicenda, è comunque in attesa di ricevere una relazione dalle autorità competenti.

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Ulteriori precisazioni dell’Aeronautica

 ​L’Aeronautica Militare precisa altresì nel comunicato che suo compito è anche quello di assicurare la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, con un sistema di difesa integrato, fin dal tempo di pace, con quello degli altri paesi appartenenti alla NATO. Il servizio è garantito – per la parte sorveglianza, identificazione e controllo – dall’11° Gruppo D.A.M.I. di Poggio Renatico (FE) e dal 22° Gruppo Radar di Licola (NA), relativamente all’intervento in volo, dal 4° Stormo (GR), dal 36° Stormo (BA) e dal 37° Stormo (TP), tutti equipaggiati con velivoli caccia Eurofighter. A partire da gennaio 2017, l’Aeronautica Militare ha attivato anche una cellula di Eurofighter F-2000 presso il 51° Stormo di Istrana al fine di ottimizzare la copertura dello spazio aereo nazionale, in un’ottica di generale riduzione dei tempi di intervento e di tempestivo contrasto di eventuali minacce.

Volare oltre il muro del suono: perché due boati

La procedura, quindi non è nè nuova nè eccezionale. Certo, è chiaro che la popolazione civile non può esserne al corrente e, non essendo, fortunatamente, in corso una guerra, non è abituata a boati del genereMa perché due boati? La spiegazione scientifica esiste.

Una volta si pensava che il pilota potesse star male o perdere il controllo del velivolo. In realtà non accade nulla. Si viaggia solo a una velocità altissima,  oltre 1200km/h. In aviazione è definito muro del suono una sorta di muro bianco che è creato dalla condensa causata della forte pressione tra le molecole d’aria. Infatti, quando l’aereo raggiunge Mach 1 (velocità supersonica) le molecole d’aria davanti e dietro l’aereo si compattano sempre più. Quando viene superato il muro del suono le onde di pressione si “fondono” in un’unica onda d’urto che viaggia alla velocità del suono creando il c.d. bang sonico, dovuto proprio all’improvviso  cambiamento di pressione causato dal passaggio dell’aereo attraverso l’aria a velocità supersonica. Si avvertono due bang: il primo causato dal cambio di pressione tra la prua e la coda dell’aereo, il secondo causato dal ritorno allo stato normale della pressione. (fonte aviationcoaching.com).

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