Anche le regole per il Natale sono state date dal Governo, tra i colori delle Regioni che si susseguono più veloci delle mute stagioni passate quest’anno.
A mancare, in questo panorama di dettami, è un richiamo a strumenti diretti di speranza attraverso cui rincorrere una luce ora più che mai visibile. Con annunci di un imminente vaccino in Europa, in UK domani inizierà già la vaccinazione, possiamo iniziare ad avere uno sguardo più ottimista sul nuovo mondo.
Arma di speranza
Oltre le limitazioni, oltre le distanze e le misure potrebbe aiutarci adesso il presepe. In questo momento storico forse potrebbe apparire anacronistico un richiamo serio all’uso dei pastori. Niente più attuale e appropriato del presepe. Il Presepe detto anche Presepio, ora ,come sempre rappresenta un’arma per inseguire una speranza. Speranza perennemente silente in ciascuno, ma in questo momento dell’anno inizia timidamente a riaccendersi, come se a Natale ogni cosa diventasse possibile o più facile. Ripercorrere con loro la strada impervia dei magi, che seguendo la cometa arriveranno alla grotta, sfatti ma orgogliosi di aver superato un viaggio lungo, trainati unicamente dalla loro personale speranza.
Seguire la cometa
Immedesimarci nel pastorello che a fatica tira il suo bue, inconsapevole che da lì a poco sarà coprotagonista di un miracolo. Farsi minuscoli, spogli, forti solo di credere che ogni nostra intima cometa sta già tracciando sopra noi la sua scia. Possiamo seguirla, portandoci un passo più avanti, guardando dietro di noi quello che siamo stati. Come Eduardo de Filippo fa dire a Luca Cupiello :”Il presepe è una cosa commovente“. Racchiude in sé una poesia di piccolezze e particolari, immobili ma generatori di sentimenti puri.
E’ ancora il tempo
Sarà un Natale sicuramente diverso, molti staranno piangendo lutti. Ognuno ha vissuto e vive senza dubbio giorni di ansia e paura. Tutto questo, potrebbe però aiutarci a sentirci come piccoli e colorati personaggi di terracotta, fermi nel tempo ma partecipi di qualcosa di straordinario. Inseguiamo la nostra storica rinascita , visto che la produzione di un vaccino efficace dopo solo undici mesi è davvero un evento epocale. Allora si, è ancora il tempo di provarci, di continuare a fare un passo, di riposizionare ancora i pastori sul muschio verde. E’ ancora il tempo.