Termina la prima votazione di quest’oggi in Parlamento, con un risultato che, per quanto prevedibile, è di assoluto rilievo: in mattinata, parte del centrodestra aveva infatti rotto gli indugi e spinto per la votazione in massa nei confronti della Presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, incassando, al termine dello spoglio, terminato nemmeno un’ora fa, un durissimo fallimento, con il quorum necessario per l’elezione della candidata uscita da Forza Italia mancato di circa settanta voti.
382 voti per la Casellati, ben 71 in meno di quanti richiesti per il Quirinale, un risultato che è stato accolto quasi con scherno da parte del centrosinistra e delle altre forze politiche, con molti che parlano di figuraccia da parte di Matteo Salvini, che ha voluto imporre la propria volontà sul collegio dei Grandi Elettori senza prima assicurarsi di poter portare a casa il risultato. Dal centrodestra in molti adesso invitano ad una profonda riflessione: la Casellati era infatti il nome più “papabile”, istituzionale e moderato del lotto proposto da FI, FdI e Lega, ed il definitivo tramonto della sua elezione porta con sè lo spettro di uno stallo o della necessità di “passare la palla” al centrosinistra.
Con l’uscita di scena della Presidente del Senato, adesso le uniche ipotesi credibili rimaste sono quelle di un secondo settennato di Mattarella e di un trasferimento di Draghi al Quirinale, con sullo sfondo un parziale ritorno di fiamma per Silvio Berlusconi, grazie ad un appello pubblicato nella tarda serata di ieri, a firma di alcuni Grandi Elettori, in cui si invitavano le forze politiche in gioco a riprendere in considerazione la candidatura del Cavaliere.
Seguirà una nuova votazione nel pomeriggio di oggi, il quadro è tuttavia ancora estremamente incerto, seguiranno aggiornamenti.