Esclusiva – Anna Adamo”La vita dei diversamente abili non è semplice. La società li emargina”


Parole forti quelle detta da Anna nell’intervista, che ci danno uno spaccato di una Nazione che ancora deve imparare molto

Abbiamo raggiunto telefonicamente Anna Adamo, autrice del Libro “La disabilità non è un limite”, le abbiamo rivolto domande sulla sua vita in generale, sulla passione per la scrittura, e sugli studi perchè il sogno di Anna è quello di diventare in futuro un Magistrato.

 Cosa fai nella vita e perchè ti sei messa a scrivere?

Io in realtà studio Giurisprudenza e spero un giorno di fare il Magistrato o l’Avvocato, però scrivere mi è sempre piaciuto. Dico sempre che ho prima imparato a scrivere e poi sono nata, neanche so come io abbia iniziato a scrivere il libro è avvenuto un pò tutto per caso.

Tu hai un senso di Giustizia innato?

Certamente si , innanzitutto perchè vorrei riuscire a capire dov’è l’errore, in Italia manca tutto ciò ed è necessario che qualcuno prenda il tutto in mano ed inizi a reclamarla. Bisogna dare un segnale forte.

Cosa ci racconti nel Libro?

Semplicemente è un racconto autobiografico in cui racconto la mia storia dalla nascita fino a poco tempo fa.

Com’è la vita da diversamente  abile in Italia?

Non è assolutamente bella, non è assolutamente facile ma non per la persona in se ma per il fatto che ancora oggi la società in un certo senso lo emargina, perchè si ritiene che la persona non possa fare bella figura. Capita che le si dica di essere brava ma alla fine non sarà mai scelta. Bisogna cambiare il modo di vedere la disabilità agli occhi degli altri.

Cosa vi manca nel quotidiano, le barriere architettoniche esistono veramente?

Le barriere architettoniche sarebbero da abbattere, ci sono molte persone su sedia a rotelle che non possono camminare per strada, mi riferisco ai marciapiedi alti, o alle buche presenti nelle strade, addirittura non si riesce molte volte a salire sui Pullman perchè non dotati di pedane. Ll’Italia rispetto all’Europa deve fare dei passi da gigante, siamo arretrati di duemila anni. L’Estero favorisce l’inclusione, l’Italia no.

Cos’è per te la vita?

Personalemente  ritengo che nonostante tutte le difficoltà, la vita sia uno dei doni più preziosi, per cui deve essere vissuta giorno per giorno e provarne il bello ma anche il brutto. Alla fine anche le cose negative lasciano qualcosa.

Che progetti hai nel futuro oltre alla Laurea?

Sto scrivendo un altro libro che tratterà dei disturbi alimentari, 10 storie vere di ragazze  che conosco.

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