Esclusiva, Stefania Craxi : ” Le Elezioni Europee hanno un valore elevato, Berlusconi e’ un Combattente generoso”
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Oggi per le interviste di Magazine Pragma, abbiamo avuto l’onore ed il piacere di intervistare la Senatrice di Forza Italia
Stefania Craxi, che fa il punto su alcuni temi della politica Italiana e non solo:
Salve, come prima domanda volevo affrontare il tema della cattura di Cesare Battisti. Come ha vissuto i momenti della sua cattura?
Sono figlia di una cultura che ha fatto della civiltà del diritto una bussola. Non sono appassionata alla “giustizia da avanspettacolo”, al “reality delle catture” con tanto di videclip e con dichiarazioni farneticanti di chi pensa, come ha avuto modo di dichiarare il Ministro del Giustizia, che il problema di tutto il teatrino messo in scena per la cattura di Battisti sia nella musichetta del video postato sui suoi social. Sia chiaro: sono ben lieta che lo Stato abbia finalmente assicurato alla giustizia Cesare Battisti. Il terrorismo nostrano – nonostante certa intellighenzia tenda a dimenticarlo – rappresenta una pagina buia della nostra storia nazionale ed un serio tentativo di destabilizzante la nostra democrazia. Ciò non significa che lo Stato debba e possa rispondere all’odio, alla violenza con le barberie, ma con la forza del diritto. La giustizia non ha nulla a che fare con la gogna. Leggessero Beccaria…
Quota cento e reddito di Cittadinanza, il suo pensiero su queste iniziative del governo Giallo/Verde?
Il tema centrale che la manovra ha eluso irresponsabilmente, per mere ragioni di propaganda, è quello della crescita e dello sviluppo. Si fa spesa improduttiva in una fase dell’economia mondiale che si annuncia assai difficile e la si fa in deficit, con un piano di clausole di salvaguardia che ipoteca il futuro e cancella ogni margine di manovra. Gli effetti negativi di questa scelta, purtroppo, li vedremo nei prossimi mesi. Io sono tra coloro che hanno da sempre sostenuto che alla crisi bisognava rispondere con misure espansive e non con l’austerity. Ma ciò significa più investimenti e meno tasse per chi lavora e produce, non il mero aumento della spesa che, così come è stato immaginato, specie in un sistema di economia aperta, non incoraggia la ripresa. Ovvio, bisogna aiutare i giovani e soccorre le fasce che vivono in una condizione di bisogno. Ma questo lo si fa non regalando mance di breve periodo che, per inverso, avranno effetti deleteri di lunga durata, ma creando lavoro ed opportunità. I cinquestelle hanno scelto la strada di ridistribuire povertà, mentre servirebbe un grande piano per l’inclusione, specie dei giovani, perché la stessa “quota 100” non risolve lo spread tra quanti entrano e quanti escono dal mercato del lavoro e, come segnalato anche da Confindustria, quello tra offerta formativa e domanda alle imprese
A maggio ci saranno le elezioni Europee, che scenari prevede per Forza Italia con il ritorno del Cavaliere Berlusconi in prima linea?
Senza enfasi dico che la posta in gioco della prossima scadenza europea è molto alta. C’è in ballo il nostro futuro, la nostra stessa capacità di saper far fronte alle tante sfide epocali che ci attanagliano e che non potremo risolvere da soli, chiusi nei recinti nazionali. Ma la soluzione ai problemi non verrà certo dallo scontro tra sovranisti, che immaginano inediti e pericolosi ritorni al passato, ed europeisti ideologici, per cui nulla può essere messo in discussione. L’Europa non è un’ideologia, un dogma, né tantomeno un totem da abbattere. È un progetto di civiltà e di futuro per i suoi popoli e per quanti guardano ad essa. È indubbio che qualcosa in questi anni non sia andato per il verso giusto, non ammetterlo, non prenderne atto, significa alimentare i populismi che rappresentano il sintomo e non la malattia. Forza Italia rifiuta lo schema “sovranisti” vs “europeisti ideologici” e sceglie una strada, difficile, irata di ostacoli, ma necessaria che è quella per un’Europa diversa. È una sfida, certo! Ma dobbiamo avanzare un progetto di riforma radicale, vero, dell’Unione. Che vuol dire? Cambiare l’Europa che abbiamo conosciuto in questi anni, imprimendo una svolta democratica all’istituzioni comunitarie e lavorando per un piano organico di riforma dei trattati per una gestione radicalmente diversa delle politiche economiche e monetarie che hanno creato squilibri e non hanno consentito uno sviluppo equo e condiviso. Berlusconi, un leader con una tenuta fantastica e con indiscusse capacità comunicative, rappresenta un valore aggiunto per questa sfida e nessuno come lui può veicolare questo messaggio. E, al di là di come la si pensi, non si può non ammettere che si un c…
Si dice spesso che all’Italia, manchi un grande statista, manca molto un personaggio come Bettino Craxi. Qual è il suo pensiero su questa domanda che sempre più spesso si ascolta tra la gente.
È del tutto naturale che condivida questo pensiero che, come giustamente rileva, è ormai sempre più diffuso. È stato un leder con una visione di futuro che è andato ben oltre il suo tempo ed una dimensione nazionale che non ha mai inteso tradire e considerare archiviata. Ma se vogliamo approfondire la riflessione e non soffermarci al mero rimpianto per ciò che avrebbe dovuto essere e non è stato, dobbiamo capire le ragioni per le quali oggi la vita politica e democratica non produce leadership. Su questo, rileggere gli scritti di Craxi racchiusi nel volume “uno sguardo sul mondo” (2018 Mondadori, ndr) è molto utile. L’Italia, su questo e tanti altri aspetti, presenta peculiarità, ma è indubbio che ciò interessa anche molte altre realtà e molti altri paesi. Oserei dire che oggi scarseggiano leader globali. Le cause sono molteplici. Ma tra queste c’è un indebolimento della politica ed uno spostamento inquietante del “potere” verso altri lidi che mette in discussione il concetto stesso di democrazia.
Si ringrazia la Senatrice Craxi per il tempo concesso per questa intervista ( Foto Facebook)