La Repubblica Francese riconosce la Legion d’Onore al Presidente egiziano al-Sisi. In Italia, personalità come Corrado Augias e Giovanna Melandri di tutta risposta hanno materialmente riconsegnato il massimo riconoscimento francese, in virtù di tale atto inaccettabile.
La verità per le armi
Il sequestro da parte delle autorità Egiziane del ricercatore italiano Giulio Regeni, la successiva tortura, perpetrata per giorni e giorni, portando alla morte il giovane,rischiano attraverso il silenzio e l’ipocrisia colpevole della grande “Famiglia Europea”, di continuare all’infinito. Il silenzio istituzionale su questo evento porta con sé dei profondi risvolti, seppur non ancora messi a fuoco, nell’intero panorama politico europeo e mondiale. L’Italia così come la stessa Francia e come gran parte della compagine europea intrattiene rapporti economici importanti con l’Egitto. Esiste certo in ogni caso l’esigenza di curare i suddetti rapporti, attraverso la diplomazia, il rispetto e la reciproca assistenza. Perché ad esempio, non inserire in questo caso come contropartita alla vendita di armi da parte dell’Italia, una concessione di verità?
Vergogna e Paura
L’ipocrisia dell’Italia, che sbandiera un immobilismo istituzionale nei confronti di questa vicenda ignobile, nasconde, neanche troppo bene, un’incapacità politica, in primis in un mancante Ministro degli Esteri, Luigi di Maio, ma può anche generare nella comunità due sentimenti che meritano pronfonde riflessioni. Il primo, quello della vergogna, nei confronti di Giulio e della sua memoria, nei confronti dei suoi genitori, Paola Deffendi e Claudio Regeni, che assistono da anni, ad una conclamata mancanza di competenza nei ruoli, che si traduce in assenza di azioni reali da parte di istituzioni nazionali ed europee. Il secondo sentimento generato è la paura. Una paura che ciascun europeo dovrebbe provare ragionando su questa storia. All’interno del contesto europeo, infatti ognuno di noi, a questo punto corre un rischio enorme, essere sulla base di arbitrarie valutazioni dello stato Egiziano, rapito, sottoposto a torture,sevizie e nella peggiore delle ipotesi come successo a Giulio, ucciso.
Non solo l’Italia ma anche l’Europa
Ma quindi realmente non esiste un modo composto di far valere le ragioni umane al di sopra degli intrecci economici? Questa Europa, nei moderni anni venti deve accettare realmente, senza appello, una condizione di cecità e di sordità indotta, su fatti accaduti con brutalità barbara ad un proprio cittadino? Non possono,seppur ben accette, essere sufficienti manifestazioni di dissenso del mondo culturale e civile. E’ora di un deciso intervento istituzionale, non solo Italiano ma anche a livello comunitario, che svegli l‘Europa e le ricordi che ci sente e ci vede benissimo.