Il “prete missionario” trasportava 3 chilogrammi di eroina
Trasportava 3 chilogrammi di eroina all’interno dell’imbottitura della borsa porta computer, in appositi doppi fondi, il “prete missionario”, insospettabile narcotrafficante, arrestato all’Aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino.
Il “missionario” aveva dichiarato di avere la cittadinanza americana e di essere reduce da una missione a Maputo, in Mozambico.
Ma dal controllo dei documenti, la cittadinanza del missionario risultava essere nigeriana.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, insospettiti, hanno perciò provveduto all’ispezione dei bagagli.
A quel punto il “finto missionario” ha provato ad intimorire i militari, agitano la croce che portava al collo e minacciandoli di “scomunica”.
L’eroina sequestrata era destinata ad alimentare il mercato del litorale romano e avrebbe consentito di immettere sul mercato circa 25.000 dosi che avrebbero fatto guadagnare ai narcotrafficanti oltre 1 milione di euro.