Foti e Zabatta alla ribalta


Tommaso Foti è diventato ministro a 64 anni, cominciando a fare politica nel 1980, quando appena ventenne fu eletto consigliere comunale a Piacenza per il Movimento Sociale Italiano.  Dopo circa un quarto di secolo e precisamente nel 1994 seppe diventare uno dei fondatori di Alleanza Nazionale, che rappresentò in Consiglio comunale a Piacenza fino al 2005. Il suo profondo legame con la città di Piacenza si fortifica con la sua nomina a vicesindaco durante la Giunta Guidotti.

Fu eletto anche in Parlamento nel 1996 proprio nelle liste di Alleanza Nazionale, e poi nel 2001 fu confermato con la lista La Casa della Libertà, e ancora nel 2006 ma di nuovo sotto le insegne di Alleanza Nazionale. La sua grande carriera politica si arricchisce con la quarta elezione consecutiva alla Camera dei deputati nell’aprile 2008 con la sigla del Popolo della Libertà, nuovo nome della formazione voluta da Berlusconi, della quale divenne pure coordinatore provinciale.

Nel 2012 ha partecipato attivamente alla fondazione del nuovo partito Fratelli d’Italia, che alle ultime elezioni politiche del settembre 2022 è diventato il più votato della nostra nazione. Alle elezioni politiche del febbraio 2013 non è riuscito ad essere eletto per pochi voti, ma un anno dopo si riscatta con l’ingresso nel Consiglio regionale della sua Emilia Romagna, sempre come espressione di Fratelli d’Italia.

Nel 2018 è eletto per la quinta volta in Parlamento, sempre con la sigla del partito guidato da Giorgia Meloni, e con l’ultima vittoria del centrodestra alle elezioni politiche del 2022 torna alla Camera dei deputati per la sesta volta, assumendo pure l’incarico di capogruppo del suo partito, fino alla recente nomina a ministro dell’attuale governo, guidato dalla presidente Meloni come massimo esponente di Fratelli d’Italia.

Tommaso Foti è il terzo ministro di Piacenza, ma il primo di destra, dopo le esperienze dei suoi concittadini Pier Luigi Bersani e Paola De Micheli, dirigenti nazionali del partito democratico.

Giorgia Meloni, dopo il giuramento da ministro davanti al presidente Mattarella, scrive testualmente sui social : “Tommaso Foti è un politico di grande esperienza e capacità, tra le migliori risorse di cui Fratelli d’Italia dispone oggi.Ha una lunga carriera parlamentare alle spalle e, da capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, ha saputo dimostrare in questa legislatura il suo valore e la sua competenza, guidando il principale partito di maggioranza a Montecitorio. È un militante, appassionato e coerente, che ha dedicato fin da giovanissimo la sua vita al servizio della sua comunità e della Nazione. Il ministro Foti raccoglie il testimone di Raffaele Fitto, diventato vicepresidente esecutivo della Commissione europea, e io sono certa che saprà lavorare con la sua stessa determinazione e la sua stessa meticolosità. Per il bene dell’Italia e degli italiani”.

Nel campo del centrosinistra la due giorni congressuale di Europa Verde, che si è tenuta a Chianciano Terme in provincia di Siena, ha provveduto all’elezione di Fiorella Zabatta e Angelo Bonelli come co-portavoce del partito, affidando a Marco Boato il ruolo di presidente-garante del Sole che ride.

All’Assemblea di Europa Verde hanno partecipato circa quattrocento delegati, provenienti da ogni parte d’Italia, aprendo una discussione approfondita sui temi centrali della propria agenda politica, vale a dire giustizia sociale, lavoro dignitoso, clima, scuola e sanità pubblica, femminismo, diritti civili e infine la promozione della pace e della sostenibilità, considerati i pilastri del prossimo futuro. L’elezione dei due nuovi portavoce è avvenuta a larga maggioranza.

Fiorella Zabatta è stata candidata alla Camera dei Deputati, nel collegio di Campania 1 alle ultime elezioni politiche, risultando la prima dei non eletti di Alleanza Verdi e Sinistra, e ha ricoperto in precedenza il ruolo di vice sindaco e assessora all’ambiente dell’importante città di Pozzuoli.

La cinquantenne Zabatta è un avvocato e giornalista nata e cresciuta a Napoli, dove ha conseguito pure il Dottorato di ricerca in Istituzioni di Diritto Romano all’Università Federico II, divenendone poi docente in Istituzioni di Diritto Privato.

Il suo impegno politico è iniziato ai tempi degli studi universitari, quando partecipò alla fondazione della Confederazione degli studenti alla Federico II, assieme all’attuale collega di partito Francesco Borrelli. Dopo qualche anno, si iscrisse ai Verdi, dove iniziò una lunga ed impegnativa militanza all’insegna della lotta alla criminalità, della tutela dell’ambiente e della salute delle comunità.

Questo percorso coerente l’ha portata a rivestire prima il ruolo di co-Presidente dell’Assemblea Nazionale di Europa Verde e adesso di co-Portavoce del partito, praticamente la sua massima espressione assieme ad Angelo Bonelli.

Nella parte finale dei lavori congressuali a Chianciano c’è stata pure la consacrazione delle alleanze, in primis naturalmente quella strategica con il partito di Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni ed Elisabetta Piccolotti, con il quale da anni Europa Verde ha costruito la casa comune di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha portato all’affermazione elettorale alle politiche e alle europee, con la formazione di un gruppo parlamentare comune sia alla Camera che al Senato.

Invece dopo le elezioni europee, nelle quali Alleanza Verdi e Sinistra ha raccolto un consenso superiore alle politiche, pari quasi al sette per cento, non c’è stata la formazione di gruppi unitari al Parlamento di Strasburgo, per alcune differenziazioni politiche, dovute alla diversa matrice europea di verdi e comunisti in Europa. In Italia però Europa Verde e Sinistra italiana, seppure in modo non roboante e quindi silenziosamente, ambiscono al sorpasso nei confronti del movimento Cinque Stelle, per provare a diventare la seconda gamba del centrosinistra, dietro solo al Partito democratico.

In effetti sul palco di Chianciano, ad alzare le braccia di Bonelli e Zabatta ci sono stati tutti i leader del cosiddetto campo largo delle opposizioni al governo di centrodestra di Giorgia Meloni, tranne quello dei pentastellati. Infatti oltre alla scontatissima presenza di Fratoianni, va segnalata anche quella della Schlein, di Magi, di Maraio e Calenda.

Mentre Giuseppe Conte, pur invitato a Chianciano, è voluto intervenire solo da remoto, perché il suo movimento dopo la rottura con il fondatore Beppe Grillo ha scelto la linea del campo progressita, ma in senso profondamente indipendentista, come emerso nel corso dell’assemblea di novembre dei Cinque Stelle, proprio su proposta del presidente Conte.

Infine va evidenziato come, oltre ai due co-portavoce Bonelli e Zabatta e al Presidente-Garante Boato, anche per l’elezione dei nuovi organismi direttivi nazionali sia stata rispettata la regola statutaria di base della parità di genere e così sono risultati eletti Elena Grandi e Filiberto Zaratti come Presidenti del Consiglio nazionale federale, Francesco Alemanni come nuovo Tesoriere nazionale. Sono stati eletti nella nuova direzione nazionale Luana Zanella, Francesco Borrelli, Elisabetta Patelli, Alessandro Ronchi, Sandra Giorgetti, Gianluca Carrabs, Fulvia Gravame, Giulio Gerli, Antonella Ingianni, Giovanni Mussuto, Annalisa Foco, Domenico Lomelo ed Elisa Romano.

 

 

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