George Best, la leggenda del calcio Inglese e non solo
Il 25 novembre è davvero una data triste per il mondo del calcio. Oltre alla scomparsa del Grande Diego Armando Maradona si ricorda anche il ragazzo Irlandese Geroge Best, un idolo per milioni di tifosi in tutto il mondo.
George Best, Irlandese del Nord, il bravo ragazzo di Belfast, che durante un torneo venne notato da Mr Bishop, un osservatore del Manchester United, il quale mandò un telegramma alla società scrivendo “Credo di aver trovato un genio.”
Dopo la consueta “gavetta” con la primavera, Best, ancora minorenne, fa il suo esordio in prima squadra contro il West Bromwich e, successivamente, troverà il primo goal della sua “vita calcistica” contro il Chelsea.
Anno dopo anno, partita dopo partita, diventa un punto fermo dei “red devils” e pupillo del manager Matt Busby.
Sinceramente, per spiegare meglio la storia di George Best ci vorrebbe un poema, non un semplice articolo.
Idolo dei tifosi, punto di riferimento in campo insieme a Bobby Charlton, amato dalle donne (troppe) e fenomeno televisivo ( ospite in molti show televisivi e protagonista di molte pubblicità).
Best in pochi anni diventa “The Best” e per altri il “vero Beatles” .
Con il Manchester crea un’epopea vincendo tutto quello che un team possa desiderare e vanta anche un goal nella finale di Coppa dei Campioni contro il Benfica di Eusebio. Fu così, che nel 1968 riceve il prestigioso Pallone d’Oro e il riconoscimento dalla FIFA come miglior giocatore dell’anno (ex Pallone FIFA, oggi unificato con il Pallone d’Oro, ndr).
Un calciatore che con il passare degli anni perse lo smalto dei tempi migliori ma quando era il giornata di grazia riusciva da solo a vincere le partite. Lui era cosi, un grosso personaggio, un simbolo, una grande leggenda del mondo del calcio.