Il maestro del cosiddetto “pensiero debole” è Gianni Vattimo, un filosofo italiano, tra i massimi esponenti della filosofia ermeneutica a livello mondiale, tradotto in varie lingue, studioso e originale prosecutore del pensiero di Martin Heidegger.
La scomparsa di Vattimo (19 settembre 2023) rafforza la sua impostazione culturale di filosofo del pensiero debole a livello internazionale, teorizzando l’abbandono delle pretese di fondazione della metafisica e la relativizzazione di ogni prospettiva filosofica.
Il filosofo italiano nacque a Torino il 4 gennaio 1936, fu battezzato come Gianteresio Vattimo e divenne allievo di Luigi Pareyson, assieme a Umberto Eco, con il quale condivideva amicizia e interessi, laureandosi in filosofia nel 1959 all’Università di Torino.
Oltre alla giovanile militanza nell’Azione Cattolica, Vattimo fu con Eco anche tra i pionieri della televisione italiana e nel 1954 vinsero insieme un concorso in Rai per l’assunzione di nuovi funzionari, abbandonando l’azienda televisiva solamente alla fine degli anni cinquanta.
Vattimo si specializzò all’Università di Heidelberg con Hans Georg Gadamer e Karl Löwith. Nel 1964 divenne docente nell’Università di Torino, prima come professore di estetica, poi dal 1982 come professore di filosofia teoretica.
Vattimo fu uno studioso della filosofia ermeneutica contemporanea, ne ha indagato i presupposti storici e sviluppato le implicazioni teoretiche, dedicando le proprie ricerche a Friedrich Schleiermacher, Friedrich Nietzsche, Martin Heidegger e lo stesso Gadamer, del quale ha curato l’edizione italiana di “Verità e metodo” nel 1972.
Vattimo ha insegnato come visiting professor negli Stati Uniti e ha tenuto seminari in diversi atenei del mondo. Fu direttore della Rivista di estetica, membro di comitati scientifici di varie riviste italiane e straniere, socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino, nonché editorialista per i quotidiani “La Stampa” e “La Repubblica” e per il settimanale “L’Espresso”. Ha ricevuto lauree honoris causa dalle Università di La Plata, Palermo, Madrid e dalla Universidad Nacional Mayor de San Marcos di Lima.
Vattimo, esponente di grande rilievo internazionale della filosofia ermeneutica
Vattimo è stato non solo un pensatore speculativo, ma anche un intellettuale di spicco nel mondo della sinistra italiana, dichiaratamente omosessuale e al tempo stesso rivendicando la sua fede cattolica, svolgendo attività politica in diverse formazioni, prima nel Partito Radicale, poi in Alleanza per Torino, successivamente per il quinquennio 1999-2004 nei Democratici di Sinistra, per i quali è stato parlamentare europeo, e infine nel Partito dei Comunisti Italiani. Dal 2009 al 2015 è stato nuovamente parlamentare europeo, eletto con il partito Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.
La complessità del suo pensiero pone Vattimo tra i principali filosofi postmoderni. Sulla base delle obiezioni nietzschiane e heideggeriane alla ‘metafisica della rappresentazione’, vale a dire in corrispondenza del linguaggio all’essere e in consonanza con l’ermeneutica gadameriana, Vattimo è arrivato a identificare essere e linguaggio, sottolineando il ruolo che l’interpretazione, in base alle presupposizioni linguistiche e storico-culturali, riveste in ogni ambito dell’esperienza umana. Gli esiti ermeneutici della filosofia contemporanea costituiscono per Vattimo il punto di partenza di una concezione storicizzata e “nichilistica” della realtà e dei valori, per la quale l’essere si dà soltanto come temporalità e come “trasmissione di messaggi linguistici” da un’epoca all’altra.
La forza del pensiero debole di Vattimo è proprio questa prospettiva codificata, con la proposta più famosa anche a livello divulgativo, quella di un “pensiero debole” caratterizzato dall’abbandono delle pretese di fondazione della metafisica tradizionale e di ogni concezione filosofica o ideologica assoluta.
Recentemente il filosofo Vattimo propose anche una visione “secolarizzata” della fede cristiana, basata sulla carità e solo così adeguata all’epoca contemporanea, caratterizzata dalla dissoluzione dei progetti metafisici.
Vattimo è stato insomma tra i pensatori italiani più noti ed esponente di grande rilievo internazionale della filosofia ermeneutica. Nel 1986 ideò e condusse su RaiTre il programma televisivo di divulgazione filosofica ‘La clessidra’.
È stato considerato uno degli intellettuali più influenti della nostra epoca e dichiarò pubblicamente la sua omosessualità, ma negli ultimi anni è finito al centro di alcune polemiche per il ruolo del suo compagno Caminada, un giovane uomo di 38 anni, che è stato denunciato per circonvenzione di incapace dagli amici di Vattimo e poi condannato.
Testimone autentico e resiliente di un tempo ostile agli omosessuali
Gianni Vattimo è stato un intellettuale raffinato e un pioniere caparbio della comunità omosessuale, secondo le dichiarazioni di Gabriele Piazzoni, segretario generale dell’associazione Arcigay, che ha voluto ricordare il filosofo che si è spento recentemente a Torino dopo una lunga malattia all’età di 87 anni.
Secondo il presidente dell’arcigay Piazzoni: “Vattimo è stato un testimone autentico e resiliente di un tempo ostile agli omosessuali, e quell’ostilità, purtroppo, lo ha accompagnato anche nei suoi ultimi giorni. Questo Paese, l’Italia intera, deve molto ai pensatori liberi come Gianni Vattimo, che vollero e seppero occupare la prima linea dell’impegno politico e della militanza, facendosi carico personalmente delle fatiche, del progresso e dell’evoluzione culturale di un popolo. Salutiamo commossi uno dei nostri compagni più illustri, che ci ha fatto sempre sentire dalla parte giusta della storia”.
Anche l’on Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati ha voluto dichiarare testualmente : “Voglio ricordare il suo grande amore per Gioacchino da Fiore, che lo portò addirittura a candidarsi a sindaco a San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, terra del grandissimo pensatore”.“Era un filosofo immenso e un uomo di profonda onestà intellettuale che, probabilmente avrebbe meritato maggiore rispetto negli ultimi mesi della sua vita”.
In ogni caso il suo pensiero debole dimostrerà la sua forza anche dopo la sua scomparsa e le sue numerose pubblicazioni rappresenteranno la testimonianza perenne del suo spirito critico che, nella sostanza potrebbe fare esplodere una nuova concezione della vita e non solo dal punto di vista filosofico.
(foto profilo dalla pagina Facebook di Gianni Vattimo)