Gli Uffizi nella “Casa Don Peppe Diana” a Casal di Principe


La storia di questo prete di provincia sconosciuta a molti,balza agli onori della cronaca il 19 marzo 1993, quando viene freddato nella sacrestia della chiesa di S. Nicola a Casal di Principe in provincia di Caserta.

Il paese invece è conosciuto a tanti, troppi che seguono le triste vicende di un paese da sempre affiancato al nome Camorra. Tutti ricorderete la fiction andata in ondata di recente su Rai Uno sulla vita del prete e di  Renato Natale, il primo che accorse trovando il corpo di Don Peppe Diana. Delle lotte che inizia con lui, l’amico fraterno, occupandosi e curando gli ultimi, gli esclusi, immigrati di tutte le lingue e colori nel Centro Jerry Masslo di Castel Voturno.

Più di un anno fa quest’uomo  si ricandida su esplicita richiesta di quella parte civile della popolazione che sempre più trova coraggio nell’esporre le proprie opinioni, stanca di parole tipo: omertà.
Viene rieletto di nuovo sindaco di questa terra; difficile da capire, da amare, se resti a confini; ma “se ritrovi il coraggio della paura, quella paura di denunciare…” (cit. Don Peppe Diana ), la ami e lotti per essa.

Su questo cambio epocale di tendenza, idee e modus vivendi, avvengono e succedono situazioni straordinarie quali  la presentazione al pubblico il 21 giugno prossimo venturo della mostra “La luce vince l’ombra-gli Uffizi a Casal di Principe”.
L’evento già straordinario in se, diventa simbolo di riscatto e di rinascita perchè tale mostra si svolgerà nella villa sottratta al camorrista Egidio Coppola detto Brutus, luogo tenente di “Cicciotto e mezzanotte”, ora “Casa Don Peppe Diana”.

Ritorna al territorio, alla sua popolazione anche a quella più schiva, ritrosa, diffidente, in veste pubblica, di legalità, di vittoria, di rinascita con una esposizione che catalizzerà gli occhi del mondo culturale e non.
Un avvenimento che possiamo senz’altro definire epocale per ciò che verrà esposto ,per la location, per le triste vicende di sangue, sacrifici, minacce, lotte silenti e urlate che iniziano a maturare dei frutti.

Figli della consapevolezza e del coraggio.

La mostra curata da Antonio Natali e Fabrizio Vona, andrà avanti fino al 21 ottobre, ospiterà non solo opere provenienti dalla Galleria degli Uffizi, nove pezzi di prestigio tra cui “Carità” di Luca Giordano, “Santa Caterina d’Alessandria” di Artemisia Gentileschi, “Vanità” di Mattia Preti, “Salomè con la testa del Battista” di Giovann Battista Caracciolo; saranno presenti anche opere provenienti da Capodimonte, dalla Reggia di Caserta, dal Museo  Campano di Capua.

Accompagneranno i visitatori della mostra, quaranta guide civiche, volontari che non solo racconteranno la storia dei quadri ma anche quella della terra dei fuochi senza censure e senza retoriche.

L’iniziativa del progetto “R-Rinascita” in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal Comune di Casal di Principe, dal Museo  Galleria degli Uffizi, dalla Sopraintendenza Speciale per il Polo Museale di Napoli e la Reggia di Caserta e dalla “Fiba Sociale life +Cuore” ha ricevuto il 23 marzo il più Alto Patrocinio quello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, invitato all’inaugurazione insieme al presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Ciò che ha seminato un prete di confine non é stato opera vana..
La luce vince l’ombra

Nella foto principale “Le Caravage – L’incrédulité de Saint Thomas” di Michelangelo Merisi da Caravaggioartrenewal.org picture n°3757. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons.
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