Green Pass, il lavoratore non vaccinato può essere sostituito


Alla luce del nuovo decreto che ha esteso l’obbligatorietà del Green Pass per l’accesso a tutti i luoghi di lavoro, siano essi pubblici o privati, le aziende con meno di 15 dipendenti potranno sostituire con contratti a termine il lavoratore che non è munito della certificazione verde.

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Green pass, smart working e tamponi

Il Governo chiarisce pure che l’assenza del certificato non può dare in automatico diritto al lavoro da remoto. E’ l’azienda che può stabilire che un suo dipendente possa lavorare da remoto. Se, tuttavia, l’azienda richiede la presenza del lavoratore in sede, sono applicabili le regole previste dal nuovo decreto. Per i lavoratori sprovvisti di certificazione verde è prevista la sospensione dello stipendio, ma non il licenziamento.

La novità introdotta dal decreto consiste anche nel fatto che il Green Pass verrà rilasciato subito, non appena inoculata la prima dose; non più dopo 15 giorni come prima. Il documento è valido un anno dopo la seconda somministrazione.

Per quanto riguarda i tamponi, con un emendamento al decreto Green Pass Bis, la validità dell’esito dei molecolari è stata  estesa a 72 ore mentre quella degli antigenici continuerà ad essere di 48 ore. Tuttavia gli scienziati non approvano questa misura. “In tre giorni può accadere qualunque cosa e si rischiano nuovi contagi” – riferiscono gli studiosi.

 

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