Guatemala, erutta il Volcán de Fuego: si teme un’ecatombe come a Pompei


Oltre 69 vittime e almeno due milioni di persone coinvolte: è il bilancio (purtroppo provvisorio) dell’eruzione del  Volcán de Fuego, un vulcano del Guatemala che si trova a circa 35 chilometri a sudovest della capitale, Città del Guatemala.

La Caritas locale rappresenta uno scenario apocalittico

Secondo la Caritas locale, le vittime potrebbero arrivare addirittura fino a tremila. Questo perché i soccorsi non sono ancora riusciti ad arrivare nelle zone più popolate. Si teme, quindi, una vera e propria ecatombe. 

Le comunicazioni sono molto difficili

Secondo Mario Arevalo, segretario esecutivo dell’organizzazione umanitaria, ” ci sono gravissimi danni anche a infrastrutture pubbliche, soprattutto strade e ponti, per cui le comunicazioni sono molto difficili. Purtroppo a livello governativo manca una struttura per gestire le emergenze“.

http://gty.im/967860764

Le caratteristiche del vulcano

Il Volcán de Fuego è alto oltre 3.700 metri. L’eruzione è stata improvvisa: un’esplosione di gas, fumo e ceneri, nella notte tra domenica e lunedì, ha oscurato il cielo ed è rapidamente caduta sul territorio circostante, densamente abitato. Alcuni centri sono stati praticamente sepolti dalle ceneri.

L’attività di tipo “stromboliano”

Il vulcano guatemalteco è noto per la sua attività di tipo stromboliano, caratterizzata da espulsione di scorie incandescenti, lapilli e bombe di lava ad altitudini da decine fino a centinaia di metri.

Tuttavia, quello che si sta verificando in questi giorni è il fenomeno più grave da diversi anni a questa parte.

http://gty.im/967226234

Un’eruzione simile a quella che seppellì Pompei

Gli effetti dell’eruzione sono simili a quelli del Vesuvio del 79 d.C.

Come accadde a Pompei, infatti, la popolazione è stata investita da una nube di gas, ceneri, lapilli e blocchi di rocce, dalle temperature altissime, superiori ai 700 gradi.

Il parere dell’esperto dell’Ingv

Secondo quanto dichiarato all’ANSA dal vulcanologo Piergiorgio Scarlato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), che ha studiato sul posto questo vulcano, vi è tuttavia una differenza tra gli stili eruttivi dei due vulcani.

Infatti, il vulcano del Fuego “ha generato colonne di ceneri e gas alte fino a 3-4 chilometri e flussi piroclastici, cioè una miscela di gas e materiale vulcanico“.

Il Vesuvio, invece, nell’eruzione del 79 d.C, generò “una colonna di gas e ceneri alta fino a 20-25 chilometri che collassando su se stessa ha prodotto flussi piroclastici come quelli osservati al Fuego“.

Fonte: rainews.it

spot_img

LEGGI ANCHE

Juve Stabia accade oggi il Brindisi di fine anno

Juve Stabia il 22 dicembre del 2023 le vespe di Guido Pagliuca vinsero allo Stadio Curcio contro il Picerno con due goal di scarto...

Monitoraggio ambientale 2024: tecnologie e novità dell’anno

Monitoraggio ambientale 2024: tecnologie e novità dell'anno. Innovazioni e soluzioni avanzate per la salute del pianeta.

spot_img

ULTIME NOTIZIE

PUBBLICITA