Guerra e crisi di governo


Il deputato del movimento 5 stelle Gianfranco Di Sarno esclude una crisi di governo in questo periodo di guerra nel cuore dell’Europa, perché ritiene Giuseppe Conte un politico di grande responsabilità, che sa contemperare le esigenze di rispetto dei patti atlantici con quelle legate all’emergenza sociale.

Tensioni tra le forze politiche di maggioranza

Lo scontro dei giorni passati sull’aumento delle spese militari aveva portato un clima tesa nel governo e tra le forze politiche di maggioranza. La crisi di governo è stata evitata grazie all’opera di moral suasion del presidente della Repubblica, ma anche alla posizione assunta dal ministro della difesa e alla mediazione del segretario nazionale del PD, che non potevano consentire le mosse ostili dell’ex premier Giuseppe Conte.

Un importante compromesso

L’incontro tra il presidente appena rieletto del movimento 5 stelle, seppure ancora con una bassa partecipazione degli iscritti al voto, e il premier Mario Draghi, non è andato benissimo, ma Letta è riuscito ad ottenere un importante compromesso politico. L’Italia manterrà gli impegni presi con la Nato, ma aumenterà gradualmente gli investimenti con l’obiettivo del 2 per cento del Pil, che sarà raggiunto non più entro il 2024, ma quattro anni più tardi.

Il buon lavoro di Guerini e Letta non ha risolto completamente l’ostilità tra Draghi e Conte e soprattutto non c’è più il clima precedente di perfetta sintonia tra il PD e il movimento 5 stelle. Qualcuno addirittura avanza il sospetto che Conte e Salvini, tornati nuovamente piuttosto in sintonia, cerchino un incidente politico per andare ad elezioni anticipate.

Dopo il voto favorevole alla fiducia al governo dei senatori 5 stelle, recuperato sul decreto Ucraina, si teme che possa mancare la maggioranza sul Def, il Documento di economia e finanza, che dovrebbe contenere l’aumento delle spese militari. Conte e Salvini sono preoccupati del crollo nei sondaggi dei loro partiti, e per questo vedrebbero con favore le elezioni anticipate.

Draghi cerca il dialogo con Putin

Per il presidente del Consiglio fare credere agli alleati occidentali, che l’Italia non rispetterà gli impegni assunti in sede Nato, peraltro proprio coi governi di Giuseppe Conte, mina la credibilità del nostro Paese, soprattutto in una fase delicata della guerra in Ucraina, nella quale Draghi sta provando a dialogare  anche con Putin. La tensione, dopo le nuove votazioni sul presidente Conte, rimane alta nel movimento 5 stelle, nonostante il ministro  degli Esteri abbia deciso di tenere un profilo basso, ma alcuni esponenti dimaiani contestano apertamente la linea politica della guida del loro movimento.

La critica più diffusa rivolta a Conte riguarda il metodo, perché il suo nuovo corso starebbe rinnegando il tono moderato e responsabile, che l’ex premier aveva rivendicato come un nuovo aspetto del movimento, corroborato da fatti e comportamenti emersi chiaramente con la sua leadership. Insomma la torsione anti militare potrebbe fare pagare un conto salato alla strategia di Giuseppe Conte, volta alla crisi di governo e soprattutto al rientro nel movimento 5 stelle di Alessandro Di Battista e dei suoi numerosi simpatizzanti, che potrebbero riportare una parte dei voti persi al bacino elettorale, che da un paio d’anni l’ex premier, prova a coltivarsi.

 

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