Giorgia Meloni ammette che è nato il feeling con Enrico Letta e che la loro è la coppia politica più forte, emersa chiaramente alla festa di fratelli d’Italia. Tra i due leader c’è sintonia sull’intesa per la necessità di una maggioranza ampia per il Quirinale, ma anche sulla legge elettorale maggioritaria perché entrambi sono da sempre bipolaristi convinti.
Dunque il segretario del PD alla kermesse di Atreju di fratelli d’Italia riceve approvazione e persino applausi, mentre i fischi ci sono solo quando Letta, intervistato da Vespa, affronta l’argomento della legge Zan e chiede chiarezza per il giudizio sul fascismo al partito, che è comunque l’erede di quello di Giorgio Almirante.
Mattarella non cede…
Insomma dopo il tentativo ancora non esaurito completamente come dimostra la richiesta del bis ricevuta alla Scala di convincere Mattarella ad accettare la conferma al Quirinale, Enrico Letta sta cominciando a muoversi anche sull’opzione Draghi e su questa in sintonia con Giorgia Meloni. Il segretario del PD afferma chiaramente alla festa, che Il presidente della Repubblica lo si debba scegliere insieme anche alla destra e, considerando i suoi rapporti difficili con Salvini e che Berlusconi è impegnato da tempo per la sua candidatura, l’interlocutore privilegiato è il partito di fratelli d’Italia e di conseguenza la leader Meloni.
Il partito più grande all’opposizione del governo Draghi è schierato da tempo per le elezioni anticipate, mentre il PD vorrebbe arrivare alla fine della legislatura, ma da qualche giorno al Nazareno cominciano a non essere più rigidissimi su questo tema perché i sondaggi del campo largo del centro sinistra immaginato da Letta sono positivi e perché in questo modo il segretario potrebbe avere finalmente gruppi parlamentari non più di origine renziana, ma che rispondano direttamente a lui.
…ma l’elezione di Berlusconi
Letta non incontra disapprovazione nella platea di fratelli d’Italia, nemmeno quando parla del presidente di Forza Italia, dicendo testualmente:“La candidatura di Berlusconi la vedo molto in salita e oltretutto blocca tante cose”.
In effetti Giorgia Meloni e quasi tutti gli esponenti di fratelli d’Italia pensano la stessa cosa, soprattutto perché temono che Berlusconi al Quirinale garantisca tutti quelli che vogliono assolutamente arrivare a fine legislatura per i motivi più disparati, da quelli politici a quelli meramente personali.
Ma non bisogna dimenticare l’origine democristiana di Letta, simile pure a quella di alcuni esponenti di fratelli d’Italia come il parlamentare europeo Raffaele Fitto che asseconda il clima d’intesa tra i due leader, che in questo momento nel gioco delle coppie sembrano essere quella più quotata.
Infatti le altre a cominciare da quella di Salvini con Giorgetti sono in difficoltà perché il segretario della Lega è costretto spesso a fare a cazzotti con il suo ministro come Bud Spencer e addirittura Berlusconi è costretto a cercare partner eccentrici come Giuseppe Conte per tentare l’impresa disperata di recuperare voti ai parlamentari dei 5 stelle, per i quali lui dovrebbe rappresentare il candidato peggiore.
Nessuna certezza, solo pronostici
In fondo i democristiani presenti in tutti i partiti stanno pensando che, se l’attuale premier Mario Draghi dovesse essere eletto al Colle, potrebbe riuscire lui stesso a trovare un valido sostituto per Palazzo Chigi, un’impresa possibile se si considera che la stragrande maggioranza dei parlamentari non ha nessuna intenzione di andare subito a casa. Addirittura circolano già i nomi dei possibili nuovi presidenti del Consiglio e oltre a quello dell’attuale ministro dell’economia Franco, sta prendendo quota il ministro Guardasigilli Marta Cartabia, che peraltro è considerata papabile anche per l’elezione al Quirinale, ma per raggiungere uno dei due obiettivi prestigiosi e storici per il genere femminile deve superare lo scetticismo più grande proprio di un’altra donna, la più importante dell’attuale scenario politico e parlamentare italiano, Giorgia Meloni.