Il Giubileo della Pace?


Purtroppo in Medioriente si combatte da più di un anno e in Ucraina siamo quasi a tre, senza dimenticare altri focolai in Africa, sud America e ancora Asia, e il Natale non è riuscito a decretarne la fine. La speranza è che possa riuscirci il Giubileo, che è appena iniziato il 24 dicembre con l’apertura della porta Santa della Basilica di San Pietro.

Il Giubileo peraltro ha origine ebraica, celebrando ogni mezzo secolo un anno di riposo della terra, allo scopo di rendere più forti le coltivazioni, ma si procedeva anche alla liberazione degli schiavi, per restituirgli l’uguaglianza e ridurre le ha distanze tra i ricchi e i poveri.

L’inizio del Giubileo ebraico veniva segnato dal suono del corno d’ariete, in ebraico jobel, da cui deriva appunto il nome cristiano Giubileo. La Chiesa Cattolica iniziò invece la tradizione dell’Anno Santo, che continua ancora ai nostri tempi, nel 1300.

Papa Bonifacio VIII aveva previsto un Giubileo ogni secolo, ma poi fu abbassato ad intervalli di 33 anni, per assimilarlo alla durata della vita terrena di Gesù Cristo, e dal 1450 in poi la cadenza venne ulteriormente ridotta, e da allora si celebra ogni 25 anni, allo scopo di consentire ad ogni generazione di vivere almeno un Anno Santo, il Giubileo appunto. Inoltre può capitare che, in occasione di avvenimenti di particolare importanza, viene celebrato il Giubileo straordinario, come è accaduto recentemente nel 2015.

La nascita ufficiale dei Giubilei è datata quindi 20 febbraio 1300 quando Papa Bonifacio VIII indice il primo Giubileo con la bolla “Antiquorum habet fida relatio” , che tradotta vuole dire «C’è una relazione degna della fede degli antichi», il 20 febbraio e l’istituzione della prima indulgenza giubilare a partire dal Natale del 1299.

Bonifacio fu il pontefice numero 193 della chiesa cattolica e anche uno dei più controversi del suo tempo, tanto da indurre Dante Alighieri nella Divina Commedia a collocarlo nella Cantica dell’Inferno.

Il secondo Giubileo, si tenne nel 1350 ed ebbe una lunghissima preparazione, perché fu indetto con ben sette anni di anticipo. La grande attesa venne resa molto difficoltosa da eventi catastrofici e terribili come la grande peste del 1348 e un devastante terremoto, che colpì l’Italia centrale nel 1349. Roma peraltro subì enormi danni nel tetto della basilica Lateranense e in quella di San Paolo.

Il Giubileo del 1450 fu invece molto ricco per le casse vaticane, per l’incredibile afflusso dei pellegrini e anche perché permise a chi non poteva raggiungere Roma di ottenere l’indulgenza in cambio di offerte in denaro.

Nel 1600 il Giubileo cominciò con una settimana di ritardo, il 31 invece del 25 dicembre, perché Papa Clemente VII fu colpito da un brutto attacco di gotta. Nei secoli passati l’alto numero di pellegrini creava grandi problemi logistici dovuti alla calca e anche problemi d’igiene e salute pubblica.

Così a volte i giubilei venivano accompagnati da violente epidemie, soprattutto di peste. Inoltre per motivi politici e le guerre napoleoniche non furono celebrati i Giubilei del 1800, 1850 e anche quello del 1875.

Il Giubileo del 1875 fu indetto dopo l’Unità d’Italia, e non furono previste cerimonie di apertura e di chiusura della Porta Santa, a causa dell’occupazione di Roma da parte delle truppe di Vittorio Emanuele II, che avevano da poco recuperato anche lo Stato pontificio dopo la conquista del Regno delle due Sicilie, grazie all’opera di Garibaldi.”Properante ad Exitum Saeculo”, vale a dire “affrettandosi verso la fine del secolo” è il titolo della bolla, con la quale l’11 maggio 1899 Leone XIII indisse l’Anno Santo universale per il 1900.

Per la prima volta dall’Unità d’Italia, era pure il re ad annunciare il Giubileo all’interno del “Discorso della Corona”, mentre Il pontefice inviò un appello al risveglio della fede nel popolo cristiano in tutto il mondo. L’intento principale, in sostanza, era quello di vincere, sia la sfida della modernizzazione della vita cristiana, che quella della cristianizzazione della vita moderna.

Nel 1925 papa Pio XI proclamò il Giubileo del 1925, con la bolla “Infinita Dei Misericordia”, bandendo i simboli politici in Vaticano, e benedicendo per la prima volta lo Stato Unitario italiano.

Pio XI, il 6 gennaio 1933, con la bolla “Quod Nuper” , vale a dire “quello di recente” indisse un Giubileo straordinario, nella ricorrenza dei 1900 anni dalla morte di Gesù. Il papa tenne ben 620 discorsi, e a Roma giunsero oltre due milioni di pellegrini, con oltre cinquecento carrozze ferroviarie, adoperate per il trasporto dei fedeli da tutto il mondo.

Per quanto riguarda il Giubileo del 1950, a pochi anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, venne indetto con la bolla “Jubilaeum Maximum” e in occasione delle sue celebrazioni, Papa Pio XII proclamò il dogma della Assunzione della Beata Vergine Maria in cielo. Inoltre Papa Pio XII trasformò il collegio dei cardinali in un’assise di rappresentanza universale del mondo cattolico, dove venne ridotta la presenza degli italiani e aumentata quella dei cardinali provenienti dagli altri Stati.

Papa Paolo VI decise che l’Anno santo venisse dedicato alla riconciliazione e indisse il Giubileo con la bolla “Apostolorum Limina”, vale a dire «visita alle soglie – cioè alle tombe – degli apostoli». All’apertura della Porta Santa la notte di Natale del 1974, erano presenti pure i monaci buddisti. L’evento giubilare venne trasmesso in mondovisione in diretta televisiva, con la celebrazione della fine delle scomuniche con la Chiesa di Bisanzio e la partecipazione del patriarca di Alessandria, Melitone.

Visto che quell’anno Roma venne minacciata dalla siccità,  proprio tenendo conto della grande affluenza dei pellegrini, fu imposto un razionamento dell’acqua. Nel 1983, invece, con la bolla “Aperite Portas Redemptori”, “Aprite le porte al Redentore” Giovanni Paolo II indisse il Giubileo, che celebrava il 1950° anniversario della morte e risurrezione di Gesù.

Lo stesso pontefice indisse per il 2000, l’Anno santo con la bolla “Incarnationis Mysterium” ossia “Il mistero dell’incarnazione”. Il Papa polacco si rese protagonista di pellegrinaggi e gesti simbolici, come la richiesta di perdono per i peccati commessi nella storia e il martirologio dei cristiani uccisi nel XX secolo.

Inoltre uno degli eventi principali del Giubileo, fu lo svolgimento della Giornata mondiale della gioventù a Roma, a cui presero parte più di due milioni di giovani. Il Santo padre, infine, fece un pellegrinaggio in Terra Santa, per incoraggiare il dialogo fra Chiesa cattolica, Islam ed ebraismo, le tre religioni monoteista, che sono spesso strumentalizzare per le vicende politiche internazionali.

Nel 2015 ci fu la bolla “Misericordiae Vultus dell’11 aprile 2015”, e Papa Francesco annuncia il Giubileo per il 50° anniversario della fine del Concilio Vaticano II, dedicando l”evento giubilare  alla misericordia.

Prima dell’apertura ufficiale, come segno della vicinanza della Chiesa alla Repubblica Centrafricana, colpita dalla guerra civile, il Santo padre aprì la porta santa della Cattedrale di Notre-Dame di Bangui, in occasione del suo viaggio apostolico in Africa, anticipando così l’inizio del Giubileo straordinario.

La porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano venne aperta invece il giorno della Immacolata del 2015.

A cominciare dai prossimi eventi dopo quello dedicato ai detenuti a Rebibbia il tema della pace, assieme alle indulgenze plenarie sarà quello più ricorrente per arrivare alla risoluzione dei conflitti bellici soprattutto in Ucraina e nel Medioriente.

(foto di repertorio)

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