Il PD lavora alla staffetta


Il segretario nazionale del PD, Enrico Letta, sta lavorando alacremente per individuare il nome per il Quirinale e scongiurare il voto anticipato in caso di una netta spaccatura al quarto scrutinio. Le personalità gradite a tutte le forze politiche che compongono la maggioranza di governo non sono molte, anzi sembrano essere solo due, l’attuale premier Draghi e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il presidente del Consiglio attuale tutti lo vogliono lasciare a palazzo Chigi per attuare il Recovery Plan ed evitare pericolose crisi di governo, mentre Sergio Mattarella ha più volte ribadito che non intende essere rieletto, perché considera la rielezione del presidente della Repubblica una forzatura costituzionale e ritiene che sia necessaria l’abolizione del semestre bianco.

Letta si augura che…

Il PD con un disegno di legge costituzionale, firmato da Zanda, Parrini e Bressa, propone la modifica degli articoli 85 e 88 della Costituzione, per stabilire che il presidente della Repubblica non è rieleggibile e abrogare il divieto di sciogliere le Camere negli ultimi mesi del mandato, il semestre bianco appunto.

Letta si augura che Mattarella si convinca, in presenza di un patto tra le forze di maggioranza volto a modificare la Costituzione, mettendo fine a tatticismi e scontri, che stanno molto irritando l’attuale presidente della Repubblica. L’accettazione del secondo mandato da parte di Mattarella con questa modifica costituzionale garantirebbe la fine della prassi, che già portò al bis di Giorgio Napolitano nel 2013.

Bisogna però capire se questa riforma basti realmente a fare cambiare idea al capo dello Stato attuale, perché occorrerebbe anche un appello accorato di tutte le forze politiche, per continuare a mettere in sicurezza l’Italia in una situazione ancora molto difficile per la crisi pandemica ed economica che sta attraversando tutta l’Europa.

Il PD a lavoro per prendere “due piccioni con una fava”

Secondo Dario Parrini, uno dei proponenti di questo disegno di legge di riforma costituzionale per l’abolizione del secondo mandato e del semestre bianco, le forze politiche devono essere molto responsabili in questo periodo complicato, forse il peggiore della storia della Repubblica italiana a causa della pandemia. È evidente che sia auspicabile in questo momento un ampio accordo su una figura che sia capace di ricoprire la suprema carica di garanzia costituzionale, con autorevolezza, equilibrio e senso dello Stato, tutte doti che Sergio Mattarella ha dimostrato di possedere ampiamente.

Insomma il PD sta operando per evitare crisi traumatiche nella maggioranza del governo Draghi, che sarebbero inevitabili nel caso di un’elezione del presidente della Repubblica a maggioranza ristretta e “di parte”. Insomma Letta con la rielezione di Mattarella centrerebbe almeno due obiettivi, garantire la sopravvivenza del governo Draghi per gestire Il Recovery Plan e portare la legislatura al termine naturale del 2023, con una ulteriore terza possibilità, magari strettamente personale e cioè prendere il testimone del Colle dallo stesso Mattarella per una clamorosa “staffetta” tutta targata partito democratico.

Questa possibilità della staffetta Mattarella-Letta è naturalmente solo una ipotesi perché non può essere stabilita nei patti per ottenere il secondo mandato dell’attuale presidente della Repubblica. Ma sono tantissimi quelli che ritengono le dimissioni future del capo dello Stato rieletto, Sergio Mattarella, “costituzionalmente motivate” dopo il combinato disposto della riforma costituzionale proposta dal disegno di legge Zanda, Parrini e Bressa e l’elezione nel 2023 di un Parlamento modificato profondamente nella sua composizione a causa del taglio consistente e già approvato del numero di deputati e senatori.

 

SEGUI MAGAZINE PRAGMA/POLITICA a cura di Gianfranco Piccirillo

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