Diversi scienziati, letterati, filosofi e magistrati italiani, come il professore Enzo Cheli, vice presidente emerito della Corte costituzionale, hanno firmato un appello al governo Draghi per chiedere di fare presto a vaccinare gli anziani perché l’inefficienza del sistema di vaccinazione produce morte innanzitutto tra questa categoria, come si rileva dalle statistiche delle vittime italiane, giunte a superare la cifra spaventosa del numero centomila. Il presidente del consiglio Mario Draghi ha accolto le richieste di queste eminenze italiane ed ha pesantemente criticato le Regioni, per aver trascurato gli anziani a favore di gruppi che hanno avuto invece la priorità, imponendo la loro forza contrattuale.
Il piano vaccinazione è contro la Costituzione
Secondo il professor Cheli, allievo di Paolo Barile ed uno dei più autorevoli costituzionalisti italiani, si è agito contro i principi sanciti dalla nostra Costituzione, perché la salute non può essere tutelata in modo diverso nel nostro Paese. Non è possibile, ad esempio, che un cittadino del Lazio possa avere un trattamento migliore rispetto a quello della Toscana, come invece sta avvenendo. Il diritto alla salute è peraltro l’unico qualificato nella Costituzione italiana come fondamentale e la sua tutela non può subire diversità tra i luoghi di residenza degli italiani.
Inoltre ci sono stati errori e gravi inefficienze sia nell’assegnazione che nella distribuzione del vaccino. Nell’assegnazione la responsabilità non è delle Regioni, ma del governo e dell’Unione Europea, mentre nella distribuzione alcune regioni hanno fatto gravi errori anche nella semplice valutazione delle dosi da distribuire ai medici di base. Addirittura poi in Toscana i vaccini sono stati assegnati a categorie non direttamente a rischio, come avvocati, insegnanti che lavorano in remoto, promotori farmaceutici e personale amministrativo di Asl e scuole.
Questo fatto, secondo il professore Cheli, ha violato apertamente il principio costituzionale della parità nei confronti della salute. La Costituzione italiana indica che la profilassi internazionale come quella attuale della pandemia da corona virus, sia una materia esclusiva dello Stato, che in effetti ha avviato una programmazione nazionale, ma che poi non ha saputo fare rispettare alle regioni.
Continuo contrasto tra regioni e governo
D’altro canto questo continuo contrasto tra regioni e governo non aiuta a velocizzare i tempi dell’immunizzazione generale e si resta in attesa delle nuove dosi che dovrebbero arrivare, nella misura di circa 5 milioni, la prossima settimana.
Il commissario Figliuolo, che ha sostituito il deludente Arcuri, sta allestendo le task force nei territori italiani con maggiori criticità a partire da Molise, Basilicata, ma anche Calabria e Sicilia. Si sta definendo il documento di “Linee di indirizzo organizzativo e strutturale dei punti vaccinali territoriali straordinari” dopo il confronto vivace tra i rappresentanti delle Regioni, i tecnici del governo e la ministra per le Autonomie, l’esponente di Forza Italia Maria Stella Gelmini.
Nel documento si superano i riferimenti temporali per la somministrazione dei vaccini e sugli orari di apertura e vengono salvaguardate piuttosto le necessità organizzative dei punti vaccinali di minore dimensione come gli studi medici e le farmacie, che secondo la normativa devono costituire l’ossatura di un sistema di vaccinazione diffuso e capillare, che deve garantire in breve tempo il superamento della situazione pandemica.
La buona notizia con la quale voglio concludere l’articolo riguarda la produzione delle dosi di vaccino Pfizer Biotech, che la società Thermos Fisher ha annunciato di concludere nello stabilimento italiano di Monza con servizi di riempimento sterile e preparazione del prodotto finito, entro i prossimi mesi e comunque prima della fine del 2021.