Il talento cristallino di Alpesh Chauhan conquista il palco del Carlo Felice
Con un nuovo grande successo suggellato da diversi minuti di applausi al termine del concerto tenutosi al Teatro Carlo Felice di Genova, si è concluso il concerto sinfonico diretto da Alpesh Chauhan.
Un vasto programma che comprendeva da Claude Debussy con “Prélude a l’après-midi d’un faune” a Benjamin Britten con “The Young Person’s Guide to the Orchestra”, variazioni e fuga su un tema di Henry Purcell Op. 34 fino a Sergej Rachmaninov con la “Sinfonia n.2 in Mi minore Op.27”.
Si è già detto più volte del grande talento di questo direttore e della sua capacità di guidare l’orchestra. Sarà solo il caso di aggiungere che a ogni nuova prova Chauhan non finisce di stupire e ci si dimentica che ha soltanto 29 anni.
Una cosa che colpisce della vitalità di Alpesh Chauhan è il suo gesto generoso, dinamico e partecipe, capace di plasmare la materia timbrica dell’orchestra che ha di fronte restituendone una risposta sonora vivace ma misurata e rispettosa della pagina posta sul leggio. Un’apparente contraddizione tra un gesto plasticamente più che eloquente e l’originale eleganza del risultato musicale, che è forse la cifra che è rimasta più impressa del concerto che ha visto impegnata sul palco del Carlo Felice la giovane bacchetta inglese.
Il concerto si è concluso con applausi calorosissimi di un pubblico genovese assai numeroso.
Patrizia Gallina
(Foto di Marcello Orselli)
Patrizia Gallina