Germania – Le elezioni politiche tedesche hanno determinato la possibilità di un’inedita alleanza tra socialdemocratici, verdi e liberali, che potrebbe essere un modello per altri paesi europei, compresa l’Italia. I programmi però, soprattutto di Verdi e Fdp sono molto lontani, soprattutto nella politica fiscale, l’agenda climatica e il sociale.
Per questo motivo è necessario un compromesso, che anche secondo i verdi tedeschi è l’essenza di una politica seriamente democratica, e i Grunen, nell’interesse di tutti i tedeschi, sono chiamati ora dai risultati elettorali a ricercare soluzioni accettabili per entrambi i partiti, fatto che non si riuscì a fare nelle precedenti elezioni. Ovviamente per i verdi è irrinunciabile il tema della difesa del clima per rendere la Germania un Paese climaticamente neutrale, ma anche per completare la svolta energetica tedesca ed aiutare tutto il pianeta ad essere ancora un luogo sostenibile.
In Germania la coalizione Giamaica
I verdi sono più vicini alla Spd su questo argomento, come su quello del lavoro e della politica sociale, mentre i liberali sono più in sintonia con la Cdu-Csu della stimata premier Angela Merkel. Ma con circa due punti percentuali in più sui democristiani tedeschi, il 26 per cento rispetto al 24, la Spd è diventato il primo partito in Germania e quindi la cosiddetta coalizione Giamaica dai colori verde, giallo e nero di Verdi, Fdp e Cdu-Csu, pur avendo una teorica maggioranza numerica nel Bundestag, il parlamento tedesco, non avrebbe certamente credibilità politica.
Secondo l’esponente Omid Nouripour dei verdi, nuovo responsabile della politica estera dei Grunen e anche famoso musicista rapper, che è stato capace di compiere un fatto storico, cioè vincere un mandato diretto a Francoforte, la priorità più alta della politica tedesca deve essere la coesione dell’Europa. Occorre a suo giudizio l’integrazione europea per puntare ad una vera e propria unione fiscale della Ue, superando in questo modo le differenze coi liberali sul tema delle tasse.
Per modernizzare la Germania e puntare agli investimenti nelle infrastrutture, nella digitalizzazione e nei trasporti pubblici non è possibile frenare il bilancio e ridurre le tasse come vogliono i liberali. Per questo motivo la trattativa per un governo guidato dal presidente della Spd l’avvocato Scholz, il vincitore numerico delle elezioni tedesche, con il sostegno indispensabile almeno dei Grunen, ma anche della Fdp, preferiti ai comunisti della Linke, per il dato elettorale che sfiora appena lo sbarramento del 5 per cento rispetto all’11,5 dei liberali, si annuncia lunga, anche se con buone possibilità di riuscita.
Il bilancio del governo Merkel
Nel frattempo, presumibilmente per diverse settimane, sarà ancora Angela Merkel a guidare la Germania, prima di lasciare non solo il governo, ma completamente l’attività politica, al termine di tre lustri, in cui anche secondo il portavoce di politica estera dei Grunen, il mussulmano rapper Nouripour di origini iraniane, la cancelliera ha mostrato una straordinaria capacità di governo, apprezzabile soprattutto nella gestione della crisi pandemica, sapendo proteggere in modo adeguato la salute dei tedeschi.
I Grunen sono critici invece con la Merkel per la sua scarsissima capacità di iniziative sui temi ambientali, che a loro giudizio ha compromesso il futuro della Germania, ed è per questo che si aspettavano dalle urne ancora più voti di quelli che hanno avuto per ottenere al governo la guida di Baerbock, un’altra donna cancelliera, ma verde.
Nouripour ha ammesso che sono stati commessi errori gravi nella gestione della campagna elettorale da parte dei due co-presidenti, la stessa Annalena Baerbock e Robert Habeck, ed è per questo, che pur avendo ottenuto il risultato in termini di percentuali più importante della loro storia, circa il 15 per cento, devono accontentarsi della vice cancelleria e magari del ministero degli esteri.
Lo stesso risultato che i Grunen ottennero dal 1998 al 2005, ai tempi del loro famoso portavoce Joschka Fisher nel governo Schroder, l’ultimo a guida socialdemocratica, prima dell’era Merkel, che in ogni caso politicamente è finita domenica 26 ottobre 2021, anche se ci dovesse essere qualche mese di proroga per definire e completare le trattative del nuovo governo a presumibile guida Scholz.