I Parlamentari Francesi hanno votato quest’oggi per porre fine all’utilizzo di animali selvatici negli spettacoli circensi dal vivo, mettendo fine alle esibizioni di tigri, leoni e orsi.
Le esibizioni di animali selvatici saranno completamente proibite entro due anni, mentre il loro possesso sarà vietato in sette anni, secondo la nuova legislazione sui diritti degli animali, che è stata in discussione nel Parlamento Francese sin dal 2020.
La legge, una volta firmata dal presidente Emmanuel Macron, vieterà anche gli spettacoli di delfini vivi entro prossimi cinque anni e porrà fine immediatamente all’allevamento di visoni, il che significa che l’ultimo operatore presente nel paese d’oltralpe dovrà chiudere i battenti.
Il partito centrista “Repubblica in Movimento” di Macron ha definito la norma “un passo storico nella lotta per i diritti degli animali“.
I proprietari di circhi si sono ovviamente scagliati contro questo provvedimento, mentre alcune associazioni ambientaliste l’hanno accusato di non essere stato abbastanza coraggioso, e che molto altro dovrà essere fatto.
La fondazione creata dalla più famosa sostenitrice francese degli animali, la stella Brigitte Bardot, ha accolto questa misura come “un importante progresso per la causa dei diritti degli animali in Francia“.
Oltre alle misure contro i circhi, la nuova legge aumenterà la pena massima per il maltrattamento degli animali fino a cinque anni di prigione, prevedendo una multa che potrà arrivare fino a 75.000 euro, e rafforzerà le restrizioni sulla vendita di animali domestici.
Loïc Dombreval, il co-firmatario della proposta di legge, ha ammesso che altre questioni “controverse” non sono state incluse nell’ambito della legislazione, che ha ottenuto però il sostegno trasversale in entrambe le Camere del parlamento.
“Verrà inevitabilmente un giorno in cui discuteremo di questioni delicate come la caccia, la corrida, o alcune pratiche di allevamento degli animali“, ha detto il politico, che nella vita svolge la professione di veterinario.
Le Associazioni ambientaliste avevano chiesto al governo Macron una serie di misure per migliorare le condizioni all’interno degli allevamenti di animali industrializzati, step che richiederà “un cambiamento nel nostro modello agroalimentare“, ha osservato giovedì il senatore Daniel Salmon, e che dunque richiederà più tempo per poter essere finalizzato.
Questioni come la caccia e la corrida sono particolarmente delicate nel Paese d’Oltralpe, perché sono difese strenuamente dai sostenitori, prevalentemente residenti nelle aree rurali, come “pratiche culturali” di lunga data e tradizione.
Le fattorie che producono il controverso paté di foie gras in Francia – che alimentano a forza animali come oche e anatre per gonfiarne artificialmente il fegato – sono state anch’esse a lungo prese di mira dagli attivisti, ma sembrerebbero al momento essere al riparo da eventuali scossoni.
I 120 proprietari di circhi in Francia hanno già fatto sapere che protesteranno contro le restrizioni imposte ai loro mezzi di sussistenza, e hanno avvertito che alcuni animali rischiano di finire abbandonati.
“È una legge assolutamente arbitraria, perché non ci sono animali maltrattati nei nostri circhi“, ha riferito alla stampa francese William Kerwich, capo del sindacato degli addestratori di animali da circo.
Kerwich ha aggiunto che ci sarà una comunicazione ufficiale da parte dei membri del suo sindacato il prossimo lunedì, e un appello verrà fatto al governo per mitigare gli effetti della misura e provare a salvare il salvabile.
La nuova legislazione vieta anche l’uso di animali selvatici in spettacoli televisivi, discoteche e feste private.
I sondaggi mostrano che la grande maggioranza dei francesi sostiene questa decisione, e decine di città e paesi hanno già vietato che si tengano sui propri territori spettacoli tenuti da circhi itineranti che usano animali.