L’agenzia spagnola Efe ha diramato la notizia che la Camera dei deputati iberica ha approvato quest’oggi con 202 voti a favore, 141 contrari e 2 astenuti, il progetto di legge sull’eutanasia che entrerà in vigore tra tre mesi. Il testo era stato proposto tre anni fa dal Partito socialista, oggi al potere, sull’onda di una raccolta firma sulla piattaforma Change.org ed è arrivata al voto dopo tre anni di lavori e diverse revisioni. Hanno votato contro le formazioni di centro destra rappresentate dal Partito Popolare e L’Union del Pueblo Navarro e quella di estrema destra Vox. Si tratta del settimo Paese al mondo a legalizzare l’eutanasia dopo Paesi Bassi, Lussemburgo, Belgio, Canada, Colombia (dove la Corte Costituzionale ha stabilito come legale la pratica, sebbene non sia ancora normata) e Nuova Zelanda (dove la legge è stata approvata ed entrerà in vigore a novembre).
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Cosa prevede il testo
La nuova legge prevede che il paziente che vorrà sottoporsi al trattamento debba essere necessariamente un cittadino spagnolo maggiorenne o quantomeno un residente legale, che sia “pienamente consapevole e cosciente”, che soffra di “malattie gravi e incurabili” o di “patologie gravi, croniche, e disabilitanti” che impediscono l’autosufficienza e che generano “una sofferenza fisica e psichica costante e intollerabile“. Coloro che risultano affetti da una patologia incurabile possono disporre di una “eutanasia attiva”, ossia della diretta somministrazione da parte di un medico di un farmaco che induca la morte. Per gli altri richiedenti sarà invece garantito il suicidio medicalmente assistito, ossia la prescrizione o dotazione al paziente da parte dell’operatore sanitario di una sostanza, in modo che possa auto-somministrarla, per indurre la propria morte.
Sia l’eutanasia che il suicidio medicalmente assistito rientreranno all’interno delle prestazioni erogate dal sistema sanitario nazionale iberico. La richiesta dovrà essere presentata due volte dal richiedente a distanza di 15 giorni l’una dall’altra. Il medico competente dovrà poi inoltrarla a una commissione di medici che avrà il compito di approvarla o bocciarla. Per i medici è prevista l’obiezione di coscienza, mentre i pazienti potranno interrompere in qualsiasi momento la procedura.
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Le reazioni politiche
Immediatamente dopo l’approvazione il primo ministro Pedro Sanchez ha twittato che la Spagna è da oggi un Paese “più umano, giusto e più libero” dove la “legge sull’eutanasia, ampiamente richiesta dalla società, diventa finalmente una realtà”. Al contrario Vox, partito della destra estrema, si è espresso apertamente in opposizione all’approvazione della legge e contro “l’attuazione della cultura della morte in Spagna”. Anche la Chiesa è intervenuta, per voce del segretario generale della Conferenza episcopale spagnola, monsignor Luis Argüello Garcia, vescovo ausiliare di Valladolid, il quale ha lamentato la scelta della soluzione più semplice, che prevede la morte per evitare la sofferenza, senza considerare che si può porre un valido rimedio ricorrendo alle cure palliative.