In una notte di guerra, che è tornata drammaticamente ad avvolgere ancora l’Europa, c’è la possibilità di tenere un vertice per sancire la pace tra Russia e Ucraina, proprio in Italia con la garanzia di Papa Francesco.
Infatti l’associazione degli Italiani Amici della Russia ha preso seriamente l’iniziativa di Papa Bergoglio, della quale abbiamo parlato nel precedente articolo. Nel nome della pace e dell’amore in Cristo, il Papa ha chiesto ufficialmente la conferenza di pace quando si è recato all’ambasciata della Federazione Russa, nella Santa Sede, per discutere con il rappresentante del Cremlino, Alexander Avdeev, al quale ha chiesto di porre fine agli scontri di guerra in Ucraina.
Un’instabilità che viene da lontano
Nella nota firmata da Lorenzo Valloreja, presidente dell’associazione, si fa riferimento alle sanzioni, alle operazioni militari e a tutti quei provvedimenti che in realtà, piuttosto che favorire la pace, non fanno altro che esasperare gli animi. La nota dice testualmente: “Osservando ciò che sta accadendo in Ucraina, cristianamente parlando, potremmo certamente affermare che “chi è senza peccato scagli la prima pietra!”.
L’instabilità in quella parte del mondo, infatti, non è iniziata pochi giorni fa, ma viene da lontano. Nasce dalla necessità legittima di Mosca di vedere garantita la propria sicurezza nazionale, ma anche dal sacrosanto diritto del popolo ucraino a essere artefice del proprio destino e dal diritto delle minoranze russe, ivi presenti in Ucraina, di vedere riconosciuti i propri diritti e la propria autonomia, dal mancato rispetto degli accordi informali degli anni novanta del secolo scorso, che prevedevano l’impossibilità dell’allargamento della Nato a est del fiume Oder.
Secondo la nota la Nato, pur conoscendo le contrarietà manifestata apertamente dalla Russia, avrebbe prima lusingato e poi illuso, l’Ucraina, facendole così abbandonare la strada della cosiddetta finlandizzazione del proprio territorio, che tanti dolori le avrebbe di certo evitato in questi anni. Ora che il dado è ormai tratto, davanti ai morti che continuamente sono stati sepolti dal 2014 a oggi, a poco servono le accuse e gli epiteti lanciati tanto da una parte, quanto dall’altra, specie se, a farne le spese, come sempre, sarà solo la gente comune, uomini, donne e bambini, che non hanno nessuna colpa.
Un vertice in Italia per la pace
La nota ricorda l’iniziativa dell’aprile scorso, con la quale con una lettera indirizzata sia al presidente Putin, che al presidente Biden, così come al premier italiano Mario Draghi, e al Santo Padre, si chiedeva l’impegno ad organizzare proprio in Italia, un vertice tra le parti, per la pace in Ucraina.
Anche a guerra purtroppo iniziata, dopo l’iniziativa di Papa Francesco, che ha chiesto immediatamente alla diplomazia russa la fine dei conflitti armati, l’associazione rinnova l’appello al presidente del consiglio Draghi di mettere a disposizione un luogo del territorio italiano, per lo svolgimento del vertice a favore della pace e allo stesso Sommo Pontefice di assumere il ruolo di garante degli accordi.
Affinché tutto questo diventi possibile l’associazione auspica che la nazione italiana si defili, in questo momento storico, dal fronte delle sanzioni alla Russia e dagli eventuali invii di materiali bellici o addirittura di truppe in Ucraina. Secondo la nota il popolo italiano è chiaramente stanco, dopo due anni di emergenze legate alla pandemia da Covid-19 e pure colpito dall’impennata dei prezzi e delle tariffe per la crisi energetica in questi primi mesi del 2022, ma le popolazioni slave che vivono al di qua ed al di là del fiume Donec, sono assolutamente esasperate e stufe di tante tribolazioni e restrizioni e non è possibile trattare, imponendo una verità parziale, che non tenga conto di tutti i fattori scatenanti il conflitto.
Il conflitto armato, fallimento della Politica
Come disse Papa Pio XII: “Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra” e non è vero che la guerra sia la prosecuzione della politica con altri mezzi, come disse il generale prussiano Carl Von Clausewitz, ma piuttosto si può affermare che il conflitto armato sia il fallimento della Politica, che invece deve tornare a splendere, proprio come il sole dopo una lunga notte.
Insomma ci vorrà probabilmente ancora tempo, ma c’è la speranza che l’alba della Pace giunga con una vera conferenza, che prenda il posto dei negoziati tra le delegazioni di Russia ed Ucraina, perché finora non sono riusciti ad andare oltre il cessate il fuoco sui corridoi umanitari, solo per consentire la fuga dei civili dai territori teatro degli scontri di guerra.
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