Nella ricorrenza della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, il Presidente della Camera Laura Boldrini pubblica su Facebook un post che fa il giro della rete. Oltre 19.000 commenti, appena sette ore dopo la pubblicazione.
Il Presidente della Camera Laura Boldrini,coglie l’occasione della ricorrenza e della mobilitazione nazionale per la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne per pubblicare stamane sulla sua pagina Facebook, un post dove evidenzia con nomi e cognomi, solo alcuni dei commenti offensivi ricevuti in questo mese. Una selezioni di insulti, gli ultimi in ordine di tempo, da quando è Presidente della Camera. Perché proprio nel web e ne sono testimone gli ultimi fatti di cronaca, si combatte la battaglia contro il sessismo e l’eliminazione delle violenze a danno delle donne. Scrive:
“Nella giornata contro la violenza sulle donne vorrei sottoporre alla vostra attenzione un fenomeno sempre più frequente e inaccettabile: l’utilizzo nei social network di volgarità, di espressioni violente e di minacce, nella quasi totalità a sfondo sessuale. Ho selezionato e vi mostro solo alcuni messaggi tra quelli insultanti ricevuti nell’ultimo mese. Ho deciso di farlo anche a nome di quante vivono la stessa realtà ma non si sentono di renderla pubblica e la subiscono in silenzio. Ho deciso di farlo perché troppe donne rinunciano ai social pur di non sottostare alla violenza. Ho deciso di farlo perché chi si esprime in modo cosi squallido e sconcio deve essere noto e deve assumersi la responsabilità. Leggete questi commenti e ditemi: questa si può definire libertà di espressione?”
Già è successo in passato che la Presidente della Camera abbia fatto nomi e cognomi rendendo noto gli insulti che gli venivano rivolti, alcuni da esponenti del mondo politico come avvenne quando Beppe Grillo, invitò i suoi lettori dal suo blog a dire cosa avrebbero fatto in auto con il Presidente della Camera (fonte Panorama) scatenando una valanga di insulti sessisti. Non è difficile trovarne e imbattersi in rete di commenti e insulti irripetibili su personaggi pubblici o meno. Ormai i social sono sfogatoi violenti protetti dall’anonimato. E quindi la provocazione va proprio ai vertici dei social, nostro pane quotidiano, affinché agiscano contro questo dilagare di insulti, simbolo di una deriva sociale.
foto: Fonte facebook