Il Governo Renzi ha stabilito di presentare entro la fine del mese un documento, collegato alla Legge di Stabilità, nel quale è espressamente previsto un insieme di norme che promettono di fare finalmente ordine nel caos legislativo che regola questa particolare categoria di lavoratori. Già dall’ottobre scorso l’esecutivo ha cominciato ad occuparsi degli autonomi con nuove disposizioni rivolte a titolari di partita IVA e professionisti iscritti ad Albi professionali. Ora, per la prima volta, i tecnici stanno lavorando per mettere a punto una serie di articoli, circa una quindicina, che offrano a tutti i tipi di lavoro autonomo, anche professionisti e titolari di partita IVA che non sono però iscritti a nessun albo o ordine professionali, le giuste tutele e garanzie di cui godono altre categorie. Ancora una volta, invece, rimarrà inascoltata la voce di piccoli artigiani e commercianti iscritti alle Camere di Commercio. Vediamo insieme in breve in cosa consisteranno le maggiori novità in arrivo che avranno interessanti ripercussioni anche sul mondo delle assicurazioni.
Bandi pubblici
Sarà finalmente possibile per gli autonomi e i liberi professionisti partecipare ai bandi pubblici alla stessa stregua di aziende e società. Come già annunciato dalla Legge di Stabilità, anche questo testo ribadisce l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di aprire la partecipazione ai bandi agli autonomi. Condizione esclusiva per la partecipazione e la presentazione di progetti non sarà più il legame con una azienda o l’iscrizione ad una Camera di Commercio.
Clausole abusive
Finalmente i lavoratori autonomi saranno tutelati nei confronti di alcune norme contrattuali che finora si sono rivelate a totale vantaggio del committente a scapito dell’autonomo. Non sarà più possibile concepire contratti in cui al solo committente sia data la possibilità di modificare le condizioni dell’accordo; e così pure non si potrà più ricorrere alla rescissione unilaterale e senza preavviso di un contratto senza che a questo corrisponda un risarcimento congruo. Allo stesso modo sarà da considerare abusiva ogni clausola che preveda un termine di pagamento superiore ai sessanta giorni a partire dalla data di ricevimento della fattura da parte del committente (la stessa regola sarà valida anche per qualunque altra forma di richiesta di pagamento equiparabile alla fattura).
Polizza per mancati pagamenti
Le nuove norme prevedono che gli autonomi possano stipulare delle polizze assicurative, regolamentate per legge, che coprano il rischio di mancati pagamenti delle loro fatture. Il costo di tali polizze sarà ovviamente detraibile per intero. In tal senso, per coloro che fossero interessati e vogliono iniziare ad informarsi è possibile già confrontare le migliori polizze direttamente su internet.
Spese per la formazione
Potranno essere detratte dal reddito tutte le spese sostenute per corsi di formazione e di aggiornamento professionale (obbligatori come facoltativi), convegni e master, nel limite di 10.000 euro l’anno. Scende invece a 5.000 euro il limite annuo delle spese detraibili sostenute per servizi di certificazione di competenze, riqualificazione professionale e formazione organizzati da organismi accreditati.
Consulenza
Il documento in stesura prevede inoltre che in tutti i centri per l’impiego e agenzie per il lavoro accreditate sia previsto uno sportello dedicato ai lavoratori autonomi. Presso questi uffici gli autonomi potranno depositare e consultare domande e offerte di lavoro, reperire informazioni riguardo alla partecipazioni a bandi e concorsi pubblici, nonché su ogni iniziativa volta all’incremento e alla tutela del lavoro autonomo: dai corsi di formazione, ai bandi per l’accesso al credito, a consigli per lo start up.
Malattia, congedi e maternità
Importantissime e tanto attese le norme contenute nel nuovo ddl che riguardano i temi scottanti della previdenza sociale quali malattie, congedi parentali e maternità. Ad esempio, per una malattia superiore ai 60 giorni, il lavoratore autonomo vedrà riconosciuta la possibilità di sospendere il versamento dei contributi previdenziali fino a un massimo di 2 anni. Al termine della malattia, inoltre, potrà pagare gli oneri contributivi relativi al periodo di sospensione attraverso rate mensili prolungabili per un arco di tempo tre volte quello della sospensione per malattia. Il testo prevede nuove disposizioni anche riguardo la maternità e il congedo parentale. A differenza di quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 151 del 2001, basterà inoltrare una domanda all’Inps per vedersi riconosciuta l’indennità di maternità, senza bisogno di un’effettiva astensione dal lavoro. Inoltre, come per i lavoratori dipendenti, anche gli autonomi potranno usufruire di un congedo parentale per un periodo massimo di sei mesi (contro i tre previsti dal precedente decreto) e fino al compimento dei tre anni di vita del bambino.