Rispettati i termini dell’apertura della nuova sede del liceo scientifico “Arturo Labriola”
La campanella che ha segnato l’avvio di questo nuovo anno scolastico porta con sè un’ eco di vaga malinconia per gli ex studenti e anche per qualche docente.
La sede storica del Liceo scientifico “Arturo Labriola” ha definitivamente chiuso i battenti per motivi innanzitutto economici.
Verrà ricordato forse come il ciclo nomade quello che copre il lustro 2013/2017: divisi tra la sede di Via Cerbone e quella di Via Antiniana, dove si decide di non rinnovare il contratto d’affitto, si passa alla sede dell’ ex Copernico (realtà già accorpata in base alle nuove leggi sul dimensionamento scolastico) sempre mantenendo come struttura centrale (uffici amministrativi compresi) quelli di Bagnoli.
Oggi Arturo Labriola, noto economista italiano, trova una nuova casa nella sede della tanto discussa Ex Capalc, in Via Terracina angolo Via Nuova Agnano mentre gli uffici sono stati spostati nella succursale di Via Bakunin.
Ovviamente uno spazio così ampio ha consentito di spostare anche gli studenti dell’ IPSAR Rossini, ancora allocati negli spazi dell’ ex albergo Tricarico, e ospiterà anche i loro coetani del liceo artistico Boccioni; il sindaco Luigi De Magistris e Luisa Franzese hanno definito questa struttura come una mega cittadella scolastica ma essa .per quanto sia stato il risultato di un grande sforzo dell’amministrazione napoletana che è riuscita ad ottenere i fondi per terminare una ristrutturazione durata 40 anni- è un progetto in divenire, e con ancora molti futuri da coniugare.
Ci vorranno almeno altri dodici mesi per terminare le strutture adiacenti per gli studenti del Boccioni, per portare a termine le altre due palestre che -ci si augura- possano essere belle ampie e funzionali come quella inaugurata stamane
e che, secondo quanto affermato dal sindaco
resteranno aperte anche di pomeriggio nell’ottica di un percorso di riqualificazione dell’intera area
Infine, il sindaco ha lanciato un concorso affinchè gli studenti stessi possano dare un nuovo nome in sostituzione di quello con cui ancora oggi quella che si candida a divenire una cittadella scolastica è identificata e indicata.
Intanto nella palazzina di Via Cerbone le tapparelle restano chiuse su un pezzo di Storia che era prima di tutto il senso di una territorialità che a Bagnoli sembra destinata a cambiare piuttosto spesso, stavolta in nome dell’abbattimento dei costi procurati alle casse comunali dei fitti passivi.
Buona scuola, ragazzi!