Napoli piange la morte di Lucio Rufolo, ma sono certa che lui non vorrebbe lacrime
E’ morto Lucio Rufolo, medico e scrittore, fine umorista.
Specialista in malattie dell’apparato respiratorio, dirigente pneumologo all’ospedale Cardarelli di Napoli, Rufolo ha scritto libri divertenti, dissacranti, ironici, intelligenti, raccontando la vita, i vizi e le virtù dei napoletani, ma anche degli italiani.
Nel 2017 con la sua “Antologia di Sp@m River” aveva ottenuto la menzione speciale nel concorso per la migliore scrittura comica del Premio Troisi.
Tra i suoi titoli in libreria anche “De bello traffico” e “Ho scritto t’avor sulla sabbia”, usciti per Homo Scrivens.
“Lucio, un genio dell’assurdo…”
Per chi non avesse conosciuto Lucio Rufolo, basterà leggere i tantissimi i messaggi di cordoglio che girano sul web per avere un’idea di quanto fosse amato ed apprezzato da tanti, come scrittore, come medico, ma soprattutto come amico.
Tra questi il ricordo dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni:
“Lucio Rufolo. L’uomo più simpatico che abbia mai incontrato. Senza di te, amico mio, una vita con molto meno sorriso. Ti voglio tanto, tanto bene”
“Lucio era un genio dell’assurdo, un umorista che dell’umorismo aveva fatto una pratica di vita, una persona buona, divertente, generosa, creativa e intelligente oltre ogni misura. Dopo tanti libri e infinite rassegne e presentazioni, dopo tante occasioni di svago e di vacanza, dopo tanti progetti e bicchieri di vino rosso, per noi pensare di non incontrarlo più è terribile.
Davvero non lascerai più la tua auto in seconda fila per correre ad aggiustare la copertina del tuo nuovo libro?, giustificandoti poi col vigile di turno dicendo che sei un medico, e avevi una visita urgente da fare, magari proprio un editore, messo assai male… Quante volte mi avrai fatto star male e poi risorgere, grazie al tuo pronto intervento, e io che non capivo, perché in fondo parlavamo d’altro, e pian piano scoprivo che era il tuo sorriso la miglior medicina. Dai Lucio, non scherzare, parcheggia e sali, ti aspetto. Qui da noi ti aspettiamo tutti” (Homo scrivens)
Lucio, scommetto che poco fa, hai oltrepassato quella porta che divide la terra dal Cielo con una delle tue sottili “battute” (così come eri solito fare con noi ogni volta che venivi a casa ) riuscendo a coinvolgere l’intero Paradiso e per magia sei diventato un Angelo “alto, biondo con occhi azzurri “… però questo non ci consola!!!! Sei stato portato via troppo presto.. ma niente e nessuno porterà via il tuo ricordo… un ricordo che ritroveremo ogni volta che sorrideremo, carissimo Lucio Rufolo perché come tu ci hai insegnato, si può sempre sorridere anche quando la vita ti dà un pugno nello stomaco e ti lascia senza fiato… ❤️
Non riesco a crederci che non presenterà più libri da me, che non potrò più farci quattro chiacchiere, che non potrò più ridere alle sue battute, ma sono felice di averlo conosciuto. Quando uno dice: un signore!
Caro Lucio Rufolo… eri un fratello, il collega sempre disponibile, l’amico sempre affettuoso e sempre garbato. Ci mancherai con la tua intelligenza e la tua genialità. Eri un vulcano, un moto ondoso, un vento sbarazzino, un fuoco che bruciava il fieno agli ipocriti, ma eri anche l’acqua per le anime colte. Eri la simpatia distillata. Ma non riuscirei a finire: l’elenco è infinito e tu eri tante altre milioni di cose. Tutte bellissime. Addio amico.***** ***** *****Improvvisamente il collega Lucio Rufolo, medico, pneumologo, scrittore, umorista raffinato e pungente, ci ha lasciato. Ha deciso di andare un po’ più in là a scrivere e a raccontare la vita, i vizi e le virtù dei napoletani.
L’ultimo saluto si terrà questa mattina 7 Luglio, alle 09.30, nella Chiesa di San Vincenzo Pallotti (Via Manzoni 1).
Alla famiglia di Lucio Rufolo le più sentite condoglianze da parte di tutta la redazione.
(Foto di Anna Camerlingo – dal profilo Facebook di Lucio Rufolo)