Madre gli toglie il PC, 19enne si lancia nel vuoto. E’ in gravissime condizioni


Si è lanciato dal quinto piano: è in condizioni gravissime

Un 19enne si è lanciato dal quinto piano della sua abitazione ed è ora ricoverato in gravissime condizioni.

E accaduto a Torino. Dopo l’ennesima lite, la madre ha minacciato di togliergli il PC.  Il ragazzo non usciva mai di casa: pare fosse affetto da Sindrome di Hikikomori, che significa “stare in disparte, isolarsi”.

Il 19enne vive solo con la madre a Mirafiori, quartiere a sud di Torino; il padre pare se ne sia andato da molto tempo, mentre la sorella convive con il compagno.

Il ragazzo che ha compiuto il gesto estremo trascorre tutto il giorno, rinchiuso nella sua cameretta, davanti al PC.

Hikikimori
“Per un hikikomori l’inverno è doloroso. Fa freddo, si gela, e io sono triste. Per un hikikomori anche la primavera è dolorosa. Sono tutti euforici e io sono invidioso. L’estate, poi, è dolorosa da morire.” (Dal romanzo “Welcome to the NHK”) Dalla pagina Facebook Hikikimoto Italia

Sindrome di Hikikomori, cos’è?

(Definizione da Wikipedia)

Hikikomori (引きこもり o 引き籠もり, letteralmente “stare in disparte, isolarsi”,dalle parole hiku “tirare” e komoru “ritirarsi”) è un termine giapponese usato per riferirsi a coloro che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale, spesso cercando livelli estremi di isolamento e confinamento. Tali scelte sono causate da fattori personali e sociali di varia natura. Tra questi la particolarità del contesto familiare in Giappone, caratterizzato dalla mancanza di una figura paterna e da un’eccessiva protettività materna, e la grande pressione della società giapponese verso autorealizzazione e successo personale, cui l’individuo viene sottoposto fin dall’adolescenza. Il termine hikikomori si riferisce sia al fenomeno sociale in generale, sia a coloro che appartengono a questo gruppo sociale.

Il percorso terapeutico, che può durare da pochi mesi a diversi anni, consiste nel trattare la condizione come un disturbo mentale (con sedute di psicoterapia e assunzione di psicofarmaci) oppure come problema di socializzazione, stabilendo un contatto con i soggetti colpiti e cercando di migliorarne la capacità di interagire. Il fenomeno, già presente in Giappone dalla seconda metà degli anni ottanta, ha incominciato a diffondersi negli anni duemila anche negli Stati Uniti d’America e in Europa.

 

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