MALDIVE – STATO D’EMERGENZA –


La Repubblica delle Maldive precipita nel caos dopo che è stato dichiarato lo stato d’emergenza. Il paradiso turistico dell’oceano indiano, meta privilegiata di turisti da tutto il mondo sta vivendo ore di terrore. I maggiori tour operator italiani presenti in loco affermano: al momento nei resort è tutto regolare.

Contrastanti le reazioni internazionali, mentre in Europa dai Governi emerge un semplice invito alla cautela, invitando a rimanere nei resort, gli Stati Uniti e la Cina invitano esplicitamente ad evitare i viaggi verso questa destinazione. In particolare l’allerta cinese  che conta un 30 per cento delle presenze in questo Paese, rischia di mettere a dura prova l’industria turistica dell’arcipelago maldiviano.

MALDIVE –  STATO D’EMERGENZA – i fatti

La settimana scorsa la Corte suprema aveva ordinato la scarcerazione di alcuni politici – tra i quali l’ex presidente Mohammed Nasheed, in esilio dal 2016 in Gran Bretagna – perché’ i loro processi “erano stati influenzati dal governo“.
La decisione aveva provocato proteste e scontri nella capitale Malè dopo che centinaia di oppositori erano scesi in strada a festeggiare. Un poliziotto era rimasto ferito dal lancio di sassi da parte dei manifestanti, gli agenti avevano risposto disperdendo la folla con spray al peperoncino e manganelli.

«Ho dovuto dichiarare lo stato di emergenza perché non c’era altro modo per indagare su questi giudici, abbiamo dovuto prima sospenderne l’autorità e l’immunità. Così possiamo scoprire dove arriva la cospirazione o il colpo di Stato», ha asserito il presidente Abdulla Yameen in un discorso televisivo.

MALDIVE – STATO D’ EMERGENZA – Aggiornamenti 6 febbraio 2018

Due giudici della Corte suprema Abdulla Saeed e Ali Hamid sono stati arrestati nelle prime ore di oggi, dopo che il governo ha dichiarato lo stato d’emergenza nel paese oceanico. Le accuse contro di loro non sono state ancora specificate. Poco prima era stato arrestato anche il leader d’opposizione ed ex presidente Maumoon Abdul Gayoom, accusato di corruzione e tentato colpo di Stato.

MALDIVE – FONTE: VIAGGIARE SICURI DELLA FARNESINA

“Valido al 06.02.2018, pubblicato il 05.02.2018
INDICAZIONI GENERALI
Il Paese condivide con il resto del mondo la crescente esposizione al rischio del terrorismo internazionale.
Un certo numero di foreign fighters maldiviani ha fatto rientro in patria dai teatri bellici all’estero. Nel novembre 2017 le autorità maldiviane hanno confermato di aver effettuato una serie di arresti di soggetti collegati a reti terroristiche.

L’acuirsi della situazione di instabilità politica che di recente sta interessando il Paese potrebbe sfociare in nuove manifestazioni di protesta nella capitale Malé. Il 5 febbraio 2018 è stato proclamato lo stato di emergenza che introduce un coprifuoco (e quindi un divieto di circolazione nelle ore notturne) nella capitale.
A chi si trovi già in città, si raccomanda di evitare luoghi di raduno (anche pacifici) e di mantenere un alto livello di allerta.
In ogni caso, e considerando che l’aeroporto internazionale si trova sull’isola di Hulhule, separata dalla Capitale, e che i trasferimenti da e per l’aeroporto verso le isole di destinazione turistica non comportano alcuna sosta nella capitale Malé, si sconsigliano i viaggi non strettamente necessari verso la capitale.

Parimenti, nella corrente fase di volatilità, si suggerisce particolare cautela ove si decida di soggiornare in una delle Guest Houses nell’isola di Maafushi, ove ha sede un penitenziario di alta sorveglianza in prossimità del quale vi sono state manifestazioni.

Si ricorda che, in caso di necessità, ci si potrà rivolgere al Consolato Onorario a Malé (tel.: 009603342071; reperibilità: 00960 7786773; e-mail male.onorario@esteri.it .). Si ricorda altresì la possibilità di consultare anche l’Ambasciata d’Italia in Colombo, (tel.: 0094112588388, 0094112508418; reperibilità: 0094777488688; mail: ambasciata.colombo@esteri.it ), competente sulle Maldive ancorché basata in Sri-Lanka.

AVVERTENZE
Si consiglia ai connazionali di:
– registrare i dati del proprio viaggio sul portale DOVESIAMONELMONDO;
– tenersi alla larga da manifestazioni e assembramenti di qualsiasi genere durante un’eventuale permanenza a Malé e negli altri centri abitati;
– adoperare la massima cautela e di tenersi costantemente informati circa le condizioni di sicurezza, seguendo le indicazioni delle Autorità locali;
– attenersi alle leggi ed alle usanze vigenti, mantenendo sempre un rigoroso rispetto delle sensibilità locali, specialmente durante le festività religiose, in particolare in caso di visita nella Capitale Malé oppure di permanenza presso Guest Houses nelle isole abitate da Maldiviani;
– evitare di mangiare, bere o fumare in pubblico tra l’alba e il tramonto, in particolare al di fuori dai villaggi turistici ospitanti, soprattutto nel periodo del Ramadan;
– non effettuare le immersioni al di sotto dei trenta metri di profondità, sono vietate;
– non effettuare la pesca subacquea, è assolutamente vietata;
– non sottovalutare le correnti marine.
– fare attenzione al divieto del nudismo ed al rispetto dei luoghi di culto (moschee) presenti in tutte le isole;
– indossare abiti che coprano spalle e gambe, durante la visita alle isole abitate dai locali.
Si consiglia inoltre di evitare l’importazione di cassette audiovisive o DVD che, essendo soggetti a censura, rischiano di essere trattenute per periodi anche lunghi, dalla dogana aeroportuale.
E’ severamente vietato lavorare senza permesso di lavoro.

NORMATIVE LOCALI RILEVANTI
Normativa prevista per uso e/o spaccio di droga
Una legge di recente introduzione punisce anche il semplice possesso di minime quantità di sostanze stupefacenti per uso personale, che viene equiparato al traffico di narcotici. Le pene sono severissime e comportano anche l’ergastolo. I processi penali vengono condotti soltanto nella lingua “Dhivehi”.
Normativa prevista per abusi sessuali o violenze contro i minori
Va ricordato che coloro che commettono all’estero reati contro i minori (abusi sessuali, sfruttamento, prostituzione) vengono perseguiti al loro rientro in base alle leggi in vigore in Italia.”

 

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